Un ministro del governo britannico ha confermato i negoziati in corso con l’UE volti a garantire ai titolari di passaporto britannico l’accesso agli e-gate degli aeroporti dell’UE. Questi colloqui, descritti come in fase finale prima di un vertice UE-Regno Unito a Londra, mirano ad alleviare la congestione alle frontiere per i viaggiatori britannici.
Il ministro Nick Thomas-Symonds ha evidenziato l'”obiettivo sensato” di ridurre i tempi di attesa alle frontiere. Interrogato su possibili compromessi sulle normative dell’UE, ha dichiarato che qualsiasi accordo comporterà “una scelta sovrana riguardo…agli standard comuni con cui desideriamo allinearci”.
Al contrario, il parlamentare conservatore Alex Burghart ha espresso preoccupazione, suggerendo che l’accordo proposto potrebbe rendere il Regno Unito un “prenditore di regole”.
Il vertice UE-Regno Unito di lunedì, il primo incontro bilaterale da Brexit, è considerato un “momento davvero significativo” dal Primo Ministro Sir Keir Starmer. Si prevede un accordo a seguito di incontri con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
Gli annunci previsti comprendono una maggiore cooperazione commerciale e in materia di sicurezza, potenzialmente incluso l’accesso del Regno Unito al fondo per la difesa dell’UE da 150 miliardi di euro. Si vocifera di ulteriori accordi che riguarderanno l’accesso agli e-gate per i viaggiatori britannici negli aeroporti europei, l’esportazione e l’importazione semplificate di alimenti e un nuovo programma di mobilità giovanile.
Il ministro Thomas-Symonds ha sottolineato un approccio pragmatico che dà priorità ai posti di lavoro, alla riduzione delle bollette familiari e al rafforzamento delle frontiere. Ha confermato una valutazione caso per caso dei contributi ai progetti dell’UE, sottolineando la considerazione basata sul merito.
Pur esprimendo ottimismo per quanto riguarda l’accesso agli e-gate, il ministro ha avvertito che “niente è concordato finché tutto non è concordato”. Ha citato le attuali difficoltà dovute a ritardi significativi per le esportazioni di alimenti a causa di un’eccessiva burocrazia e si è impegnato a ridurre queste inefficienze.
Burghart ha ribadito le preoccupazioni riguardo a un possibile “allineamento dinamico” con gli standard dell’UE, definendolo una resa della sovranità britannica. Ha sottolineato il mancato diniego da parte del governo di questa possibilità come motivo di allarme.
Per quanto riguarda un programma di mobilità giovanile, Thomas-Symonds ha chiarito che si tratterà di un “programma intelligente e controllato”, rifiutando fermamente qualsiasi suggerimento di un ritorno alla libera circolazione. Sebbene i dettagli sui limiti o sulla durata dei visti rimangano non divulgati, ha sottolineato l’importanza di mantenere il controllo.
Ha inoltre negato piani per esentare il numero di studenti dalle cifre complessive delle migrazioni, assicurando coerenza con l’impegno del governo a ridurre la migrazione netta. Il parlamentare liberaldemocratico Calum Miller ha criticato il governo per non aver sfruttato appieno le opportunità di migliori relazioni con l’UE, sostenendo un’unione doganale.
Miller ha evidenziato i potenziali benefici economici, stimando che la riduzione della burocrazia potrebbe valere 25 miliardi di sterline, con ulteriori guadagni derivanti da un’unione doganale. Al contrario, il leader di Reform UK Nigel Farage ha espresso una forte opposizione, considerando un accordo che include un programma di mobilità giovanile e diritti di pesca estesi dell’UE un tradimento dei principi della Brexit.
Farage ha espresso preoccupazione per un potenziale schema migratorio “a senso unico” e ha espresso preoccupazione per la cooperazione in materia di difesa che potrebbe porre i soldati britannici sotto una bandiera dell’UE. Ha sottolineato il sostegno alla cooperazione con l’UE, ma ha fortemente respinto un tale scenario.
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