Sab. Giu 14th, 2025
Musk si pente di alcuni tweet di Trump

Elon Musk ha espresso rammarico per le sue aspre critiche al presidente Donald Trump, riconoscendo che i suoi post sui social media “sono andati troppo oltre”. Questo segue una significativa rottura pubblica tra le due figure, innescata dalle dimissioni di Musk da un ruolo consultivo alla Casa Bianca e dalla sua condanna di una legge fiscale di Trump definita una “abominio disgustoso”.

La dichiarazione arriva dopo che il presidente Trump ha manifestato la volontà di riconciliarsi in una recente intervista con il New York Post, esprimendo “una piccola delusione” ma affermando di “non nutrire rancore”. Trump ha sottolineato la sua convinzione che Musk provasse rimorso per i suoi duri attacchi online.

La disputa si è intensificata dopo che Musk ha pubblicamente criticato il bilancio proposto, esortando gli americani a opporvisi, e ha fatto affermazioni non comprovate che collegavano Trump al defunto Jeffrey Epstein. La Casa Bianca ha prontamente respinto queste accuse. Trump ha risposto definendo Musk “irrispettoso”, suggerendo che avesse “perso la testa” e minacciando di cancellare miliardi di dollari di contratti governativi detenuti dalle aziende di Musk.

Successivamente, Musk ha cancellato numerosi post, incluso uno che sosteneva l’impeachment di Trump. Le conseguenze sono particolarmente notevoli dato il precedente sostegno di Musk alla campagna presidenziale di Trump e il suo precedente ruolo di consigliere chiave. Le reazioni sono state divise, con i repubblicani che in gran parte chiedono la riconciliazione, mentre i democratici hanno osservato il conflitto in corso.

La situazione complica ulteriormente le conseguenze del breve periodo di Musk al Dipartimento per l’Efficienza Governativa, un incarico che ha lasciato dopo soli 129 giorni. L’intensa faida pubblica ha attirato notevole attenzione, con commentatori come l’ex assistente di Trump Steve Bannon che hanno addirittura chiesto la deportazione di Musk.