Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un accordo provvisorio che conclude i colloqui volti ad alleviare le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. L’accordo, in attesa dell’approvazione finale sia di Trump che del presidente Xi Jinping, prevede l’impegno della Cina ad aumentare la fornitura di terre rare e magneti alle aziende statunitensi, in cambio di una riduzione delle restrizioni sui visti per gli studenti cinesi da parte degli Stati Uniti.
Trump ha reso pubblico l’accordo tramite la sua piattaforma Truth Social, dopo due giorni di intensi negoziati a Londra. Questi colloqui miravano a risolvere i conflitti sorti dopo una tregua di maggio, che aveva temporaneamente interrotto una guerra commerciale che aveva gravemente colpito il commercio globale.
L’ambito limitato dell’annuncio, tuttavia, solleva interrogativi sull’efficacia della strategia tariffaria della Casa Bianca nel raggiungere accordi commerciali completi. Separatamente, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent ha indicato un’estensione della sospensione di alcune tariffe per consentire negoziati in corso con altre nazioni.
I dettagli rimangono scarsi, ma l’accordo si basa presumibilmente sul quadro stabilito durante una telefonata di giugno tra Trump e Xi Jinping. Secondo i funzionari, non modifica in modo significativo i termini della tregua di maggio, che ha ridotto ma non eliminato le tariffe imposte da entrambe le parti dall’escalation della guerra commerciale.
Il viceministro del Commercio cinese Li Chenggang ha confermato che entrambe le parti avevano, in linea di principio, raggiunto un quadro per l’attuazione del consenso di Ginevra. Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick ha fatto eco a questo sentimento, sottolineando la necessità dell’approvazione presidenziale prima dell’implementazione. Ha descritto i colloqui come chiarificatori dell’accordo di Ginevra, esprimendo ottimismo sui progressi.
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato che il presidente Trump sta esaminando i dettagli dell’accordo, ma ha espresso la sua approvazione iniziale. I negoziati di Londra sono stati stimolati dalle preoccupazioni degli Stati Uniti per la lenta liberazione da parte della Cina di terre rare e magneti, cruciali per numerose industrie. Contemporaneamente, la Cina ha criticato le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di semiconduttori e tecnologia, nonché i piani dell’amministrazione Trump per limitare i visti per studenti.
Lutnick ha indicato che gli Stati Uniti hanno accettato di rimuovere alcune contromisure, sebbene i dettagli rimangano non divulgati. Il Segretario al Tesoro Bessent ha sottolineato l’ambito limitato dei recenti colloqui, suggerendo che un accordo più completo richiederà un periodo di tempo più lungo. Ha anche suggerito la possibilità di prorogare i termini per i colloqui commerciali con altri paesi in base ai progressi dei negoziati.
La precedente imposizione da parte di Trump di tariffe onnicomprensive su vari paesi, in particolare con impatto sulla Cina, ha provocato tariffe di ritorsione da parte di Pechino. Una tregua di maggio in Svizzera ha temporaneamente alleviato le tensioni, riducendo le tariffe e promettendo un migliore accesso a minerali critici. Tuttavia, le successive affermazioni di promesse infrante da entrambe le parti hanno reso necessari i recenti colloqui di Londra.
Il post sui social media di Trump menzionava una tariffa del 55% sulle merci cinesi, una cifra che i funzionari hanno chiarito includendo le tariffe implementate durante il suo primo mandato. La reazione del mercato all’accordo è stata moderata, con analisti come Terry Haines di Pangaea Policy che lo hanno definito di “ambito molto limitato e stato incompiuto”, suggerendo progressi limitati verso un accordo commerciale più ampio o un riavvicinamento geopolitico.