Maids Moreton, un pittoresco villaggio vicino a Buckingham, in Inghilterra, si trova di fronte a un dilemma critico. È stata concessa la licenza edilizia per 153 nuove abitazioni, un’aggiunta significativa alle attuali 350 residenze. Tuttavia, gli impianti fognari del villaggio operano a sovraccarico da anni, senza alcun aggiornamento immediato in programma.
Questo crea una scelta netta: lasciare le nuove case inoccupate fino al completamento degli aggiornamenti fognari, oppure collegarle, potenzialmente esacerbando l’inquinamento nel vicino fiume Great Ouse pur soddisfacendo gli obiettivi abitativi del Buckinghamshire Council.
La residente locale Kate Pryke evidenzia l’assurdità: “Non si costruirebbe una casa senza elettricità o accesso stradale, eppure stiamo costruendo case senza una soluzione per il trattamento delle acque reflue”.
La situazione di Maids Moreton riflette un problema nazionale crescente. Le infrastrutture fognarie obsolete, i sottoinvestimenti e l’inquinamento diffuso minacciano gli ambiziosi piani abitativi del governo. A Oxford, le preoccupazioni sulla capacità fognaria hanno portato l’Environment Agency a opporsi a nuovi sviluppi, incidendo su un massimo di 18.000 abitazioni. Gli aggiornamenti agli impianti di trattamento delle acque reflue di Oxford sono stati successivamente approvati, consentendo la ripresa della costruzione a partire dal 2027.
Wildfish, un’organizzazione benefica per l’ambiente, ha avviato una revisione giudiziaria contestando la decisione del Buckinghamshire Council. Justin Neal, avvocato di Wildfish, sostiene che il caso evidenzia la discrepanza tra i piani abitativi e la capacità fognaria, affermando che lo sviluppo di Maids Moreton probabilmente scaricherà acque reflue non trattate nel Great Ouse, già inquinato.
La responsabilità degli investimenti fognari spetta alle compagnie idriche, a Ofwat e all’Environment Agency. I consigli locali e gli sviluppatori non hanno un controllo diretto sull’influenza o sui finanziamenti. Anglian Water ha riconosciuto i problemi di capacità del Buckingham Water Recycling Centre dieci anni fa, eppure da allora è stata concessa la licenza edilizia per circa 1.500 abitazioni, di cui centinaia già collegate al sistema sovraccarico.
Il cattivo stato ecologico del Great Ouse è in parte attribuito all’inquinamento fognario. L’anno scorso, l’impianto di Buckingham ha scaricato acque reflue per oltre 2.000 ore. Anglian Water nega che ciò sia legato alla capacità.
Nonostante le politiche del piano locale richiedano agli sviluppatori di dimostrare un’adeguata capacità fognaria, lo sviluppatore di Maids Moreton, David Wilson Homes South Midlands (parte di Barratt Redrow), ha modificato con successo la condizione di pianificazione, consentendo di procedere alla costruzione.
Il Buckinghamshire Council afferma di seguire processi di pianificazione rigorosi, imponendo condizioni che impediscono l’occupazione fino al completamento degli aggiornamenti fognari. Tuttavia, le compagnie idriche sono comunque obbligate a collegare le case alla rete, indipendentemente dalla capacità. Il consiglio e lo sviluppatore non hanno confermato le tempistiche degli aggiornamenti o per quanto tempo le case potrebbero rimanere vuote.
La risposta del governo evidenzia il suo impegno per una pianificazione efficiente dello sviluppo e delle infrastrutture idriche attraverso la Independent Water Commission. La sfida legale di Wildfish, prevista per la fine dell’anno, potrebbe bloccare lo sviluppo di Maids Moreton e avere un impatto significativo sui futuri progetti abitativi. Questa situazione sottolinea il conflitto tra ambiziosi obiettivi di crescita e l’urgente necessità di adeguate infrastrutture fognarie.
Il signor Neal sottolinea che il problema non riguarda l’ostruzionismo ambientale, ma l’assicurazione di sistemi fognari funzionanti. Si batte per il miglioramento delle infrastrutture, non per l’allentamento delle normative ambientali.