Il governo britannico ha rimosso una restrizione di pianificazione chiave che richiedeva una distanza di un metro tra le pompe di calore e le proprietà vicine, con l’obiettivo di accelerare l’adozione di questa tecnologia a basse emissioni di carbonio.
Questa misura, parte del Piano per le Case Calde (Warm Homes Plan) progettato per ridurre le bollette energetiche e le emissioni di gas serra, potrebbe facilitare significativamente le installazioni di pompe di calore in milioni di case inglesi.
Tuttavia, i difensori dei consumatori sottolineano che questo cambiamento non avvantaggerà gli inquilini o i titolari di contratti di locazione, mentre gli alti costi iniziali rimangono l’ostacolo più significativo. Questo è particolarmente vero per il patrimonio immobiliare più antico, che spesso richiede aggiornamenti aggiuntivi di tubature e isolamento.
Attualmente, le caldaie a gas, responsabili fino al 14% delle emissioni di gas serra del Regno Unito (The Climate Change Committee), sono la principale fonte di riscaldamento nella maggior parte delle case del Regno Unito. Le pompe di calore, che utilizzano l’elettricità, offrono un’alternativa più pulita, soprattutto con l’espansione delle fonti di energia rinnovabile.
Ciononostante, la transizione dalle caldaie a gas alle pompe di calore presenta sfide finanziarie e logistiche significative, in particolare per i sei milioni di case a schiera in Inghilterra.
Prima di questa modifica, i proprietari di case avevano bisogno di un permesso di costruzione per le pompe di calore entro un metro dai confini della proprietà a causa di problemi di rumore. Tom Clarke, un tecnico del gas che è passato all’installazione di pompe di calore, osserva che questo requisito ha ostacolato significativamente i suoi clienti.
La situazione era particolarmente problematica per le sostituzioni urgenti di caldaie, spesso causando lunghi ritardi in attesa dell’approvazione del consiglio comunale. La presentazione di Octopus Energy del 2023 al Comitato per la sicurezza energetica e lo zero netto del Parlamento (ESNZ Committee) ha indicato che questa norma di pianificazione ha interessato il 27% dei suoi clienti, causando ritardi medi di otto o dieci settimane e un processo di approvazione incerto.
La rimozione di questa restrizione mira ad accelerare l’adozione delle pompe di calore. Sebbene permangano le preoccupazioni relative al rumore, le unità moderne soddisfano requisiti più severi in materia di livelli sonori. Le modifiche rilassano anche le normative sulle dimensioni e sul numero di pompe di calore per nucleo familiare.
Le case a schiera, che rappresentano il 23% (5,7 milioni) delle famiglie del Regno Unito nel 2021, sono quelle che probabilmente trarranno maggiori benefici. Tuttavia, alcune proprietà, come quelle nelle zone di conservazione, potrebbero comunque richiedere il permesso di costruzione.
Questa iniziativa si allinea con il Piano per le Case Calde del governo, che mira a migliorare l’efficienza energetica di 300.000 case e a ridurne i costi. Sebbene accolta favorevolmente dal settore, l’elevato costo di installazione, soprattutto nelle proprietà più vecchie che necessitano di ulteriore isolamento, rimane un ostacolo significativo.
Il rinnovamento del complesso di edilizia sociale Sutton Dwellings a Londra, dotato di una nuova rete di pompe di calore geotermiche, illustra questa sfida. Clarion Housing Group, nonostante abbia ricevuto sovvenzioni governative, ha sostenuto investimenti aggiuntivi consistenti.
Stuart Gadsden di Kensa, l’installatore del progetto, sottolinea i limiti di finanziamento, in particolare nell’edilizia sociale, dove la domanda supera di gran lunga le risorse disponibili.
La dipendenza degli inquilini dai proprietari per gli investimenti iniziali complica ulteriormente la situazione. Rob Lane di Clarion evidenzia i potenziali risparmi per i residenti di Sutton Dwellings, stimando riduzioni annuali dei costi di £450-£500 per abitazione.
Dal 2030, saranno imposti miglioramenti obbligatori dell’efficienza energetica per le proprietà in affitto privato come parte del Piano per le Case Calde. Tuttavia, l’attuale metodo di calcolo dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) potrebbe favorire le caldaie a gas a causa delle loro stime di costo energetico inferiore con gli attuali prezzi del gas.
Katy King di Nesta suggerisce un intervento governativo per ridurre i costi dell’elettricità, eventualmente attraverso adeguamenti fiscali o imposte. Il Dipartimento per la sicurezza energetica e lo zero netto sta esplorando modelli di finanziamento per eliminare i costi iniziali e approcci alternativi, tra cui gli abbonamenti alle pompe di calore.
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