In seguito agli attacchi americani contro l’Iran, il Primo Ministro ha parlato con il Presidente Trump. Tuttavia, una richiesta anticipata, prevista in precedenza, di una risposta definitiva sì o no riguardo al coinvolgimento del Regno Unito non si è materializzata.
Questo non preclude una tale richiesta nelle prossime settimane. Il governo britannico ha chiarito che, sebbene informato in anticipo delle azioni di Washington, non è stato né coinvolto né consultato.
Di conseguenza, il Presidente Trump non ha richiesto assistenza al Regno Unito, come ad esempio l’autorizzazione per gli aerei statunitensi a utilizzare la base militare di Diego Garcia. Date le pubbliche richieste di de-escalation e le domande interne del governo sulla legalità del coinvolgimento, una risposta positiva a tale richiesta si sarebbe rivelata difficoltosa.
Al contrario, un rifiuto sarebbe stato altrettanto difficile, considerando il notevole sforzo investito nel coltivare un forte rapporto con il Presidente Trump. L’azione unilaterale di Washington, lanciando aerei direttamente dagli Stati Uniti, ha evitato la necessità di una decisione binaria da parte del Regno Unito.
Tuttavia, a seconda della risposta dell’Iran, tali scelte difficili potrebbero ripresentarsi. Attualmente, l’approccio del Regno Unito può essere caratterizzato come un sostegno agli obiettivi americani, pur prendendo le distanze dai suoi metodi.
In particolare, il Regno Unito si oppone a un Iran dotato di armi nucleari, ma non approva l’approccio di Washington di colpire le strutture nucleari di Teheran. I critici definiscono questo atteggiamento come un’equivocazione e una “vigliaccheria morale”.
Il Ministro degli Esteri, insieme a rappresentanti di Francia, Germania e Unione Europea, ha incontrato il Ministro degli Esteri iraniano a Ginevra; tuttavia, il Presidente Trump ha pubblicamente respinto questi sforzi. Successivamente, sono iniziati gli attacchi.
Durante gli attacchi, il Segretario di Stato americano ha parlato con il Ministro degli Esteri britannico. Il Ministro degli Esteri ha anche contattato la sua controparte iraniana, sollecitando colloqui diretti tra Iran e Stati Uniti. L’Iran ha dichiarato la sua indisponibilità a impegnarsi mentre è sotto attacco.
Il Ministro degli Esteri ha inoltre coinvolto i Ministri degli Esteri israeliano, egiziano e cipriota, sostenendo una soluzione diplomatica, e ha fatto seguito con un’altra conversazione con il Segretario di Stato americano.
La posizione del Regno Unito rimane chiara: una soluzione diplomatica è la migliore strategia a lungo termine per raggiungere un Iran senza armi nucleari. Tuttavia, l’America ha ignorato questa argomentazione da Londra, Parigi e Berlino prima dei raid aerei. La domanda è se verrà ascoltata ora.
Un ministro del governo, probabilmente il Ministro degli Esteri, si rivolgerà al Parlamento su questo argomento lunedì. Martedì, il Primo Ministro, il Presidente Trump e altri leader occidentali si riuniranno al vertice della NATO nei Paesi Bassi, dove questo tema sarà senza dubbio centrale nelle loro discussioni.
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