Ven. Giu 13th, 2025
Primo sguardo al polo sud del Sole

Il Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea ha trasmesso le prime immagini e il primo video mai realizzati del polo sud del Sole.

Queste immagini senza precedenti faranno progredire significativamente la nostra comprensione del comportamento ciclico del Sole, dai periodi di intense tempeste alle fasi più tranquille.

Questo è fondamentale perché una sostanziale attività solare può interrompere le comunicazioni satellitari e persino danneggiare le reti elettriche terrestri.

Le immagini rivelano un’atmosfera sorprendente, scintillante di regioni che raggiungono temperature di un milione di gradi Celsius, intervallate da nubi di gas oscuro più fredde (sebbene ancora intensamente calde a centomila gradi).

Secondo la Direttrice Scientifica dell’ESA, la Prof.ssa Carole Mundell, queste immagini, le più vicine e dettagliate mai catturate, illumineranno il funzionamento della nostra stella che ci dà la vita.

“Oggi segna il primo sguardo dell’umanità al polo del Sole”, ha dichiarato. “Comprendere i meccanismi del Sole e prevederne il comportamento è cruciale, dato il suo ruolo vitale e il potenziale di interrompere i sistemi moderni”.

Dalla Terra, il Sole appare come un disco uniforme. Tuttavia, filtri e frequenze speciali rivelano la sua vera natura: una sfera fluida dinamica con campi magnetici vorticosi che generano brillamenti e loop di gas atmosferici.

Questi campi magnetici governano i periodi di intensa attività del Sole e le emissioni di particelle dirette verso la Terra.

Gli scienziati comprendono i periodi di quiete del Sole, caratterizzati da campi magnetici ordinati e poli definiti. Questa fase è priva di esplosioni violente. Tuttavia, questi campi diventano complessi e caotici durante un riorientamento, con l’inversione dei poli approssimativamente ogni 11 anni.

Questo periodo caotico si traduce in tempeste solari che possono potenzialmente danneggiare i satelliti di comunicazione e le reti elettriche, sebbene creino anche aurore straordinarie.

La Prof.ssa Lucie Green dell’UCL spiega che prevedere questa attività utilizzando modelli al computer solari è stata una sfida a causa della mancanza di dati sulla migrazione del campo magnetico verso i poli. Questo limite è stato ora superato.

“Ora possediamo il pezzo mancante”, ha detto a BBC News. “L’inversione del campo magnetico polare solare è stata una grande questione scientifica, e Solar Orbiter ci permetterà di misurare per la prima volta i flussi fluidi cruciali che trasportano i segmenti del campo magnetico alle regioni polari”.

L’obiettivo finale è quello di sviluppare modelli al computer solari accurati per la previsione del meteo spaziale. Tali previsioni sarebbero di grande beneficio per gli operatori satellitari, le compagnie elettriche e gli appassionati di aurore.

“Questo è il Santo Graal della fisica solare”, afferma il Prof. Christopher Owen, esperto di vento solare. “Solar Orbiter ci aiuterà a svelare la scienza fondamentale del meteo spaziale, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche prima di poter prevedere in modo affidabile le eruzioni dirette verso la Terra”.

Solar Orbiter ha anche catturato nuove immagini che descrivono in dettaglio gli elementi chimici del Sole e il loro movimento a vari strati. Lo strumento SPICE, che misura le linee spettrali emesse da elementi come idrogeno, carbonio, ossigeno, neon e magnesio a temperature specifiche, ha raggiunto questo risultato.

Per la prima volta, il team SPICE ha tracciato le linee spettrali per misurare la velocità di grumi di materiale solare, fornendo informazioni sui meccanismi di espulsione delle particelle del vento solare.

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