Lun. Giu 9th, 2025
Primo Ministro prosegue colloqui con gli USA sui servizi digitali

A seguito di un recente accordo con gli Stati Uniti, il Primo Ministro ha confermato che sono in corso discussioni sulla tassazione dei servizi digitali.

La Digital Services Tax (DST) del Regno Unito, un’imposta del 2% che genera circa 800 milioni di sterline all’anno, principalmente da aziende tecnologiche statunitensi, è stata ampiamente considerata un elemento chiave nei negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Precendenti rapporti suggerivano la sua inclusione in colloqui commerciali più ampi.

Il governo ha dichiarato giovedì che la DST rimane inalterata dall’accordo di riduzione delle tariffe USA-Regno Unito appena firmato, che affronta le tariffe imposte dal presidente Trump su auto e metalli.

Quando è stato sollecitato a fornire garanzie sul futuro della DST, Sir Keir Starmer ha dichiarato che le “discussioni in corso” comprendono i servizi digitali e altri aspetti dell’accordo.

Parlando a bordo della HMS St Albans durante una visita in Norvegia, Sir Keir ha evidenziato l’attenzione principale dell’accordo sulle tariffe per acciaio, alluminio e automobili. Ha sottolineato le discussioni in corso sui servizi digitali, ma ha sottolineato la protezione immediata offerta ai settori precedentemente vulnerabili.

Pur offrendo sollievo dalle tariffe dell’era Trump, il governo continua a perseguire un accordo commerciale più ampio tra Regno Unito e Stati Uniti. Un punto di contesa chiave rimane la DST, che colpisce le grandi imprese multinazionali che gestiscono piattaforme di social media, motori di ricerca e mercati online nel Regno Unito.

Questa imposta del 2% si applica alle aziende con ricavi globali superiori a 500 milioni di sterline e ricavi nel Regno Unito superiori a 25 milioni di sterline, colpendo giganti tecnologici come Amazon e Meta. Introdotta nel 2020 dal precedente governo conservatore, la DST ha incontrato l’opposizione del presidente Trump, che l’ha considerata un’ingiusta penalizzazione delle imprese americane.

Il cancelliere Rachel Reeves in precedenza aveva sottolineato la necessità di bilanciare i negoziati con gli Stati Uniti, affermando l’importanza di garantire che le aziende con sede nel Regno Unito paghino la loro giusta quota di tasse preservando allo stesso tempo il libero scambio.

Le potenziali modifiche alla DST hanno attirato critiche dai Liberal Democratici, che hanno avvertito il Labour di non compromettere i suoi principi. Tuttavia, il ministro del commercio Douglas Alexander ha assicurato al Parlamento che il governo ha attentamente considerato le preoccupazioni relative alle protezioni contro i danni online durante i negoziati, dando priorità all’interesse nazionale del Regno Unito.

Commentando l’accordo, la leader conservatrice Kemi Badenoch lo ha definito deludente e ha espresso preoccupazione che possa ostacolare la prospettiva di un accordo di libero scambio completo.

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