Il Primo Ministro Sir Keir Starmer ha attribuito la revoca della decisione del suo governo sui pagamenti invernali per il riscaldamento a un miglioramento economico, non a pressioni politiche. In un’intervista con Jeremy Vine su BBC Radio 2, ha difeso il ritiro dei pagamenti, avvenuto lo scorso anno, dalla maggior parte dei pensionati, citando la necessità di un’azione decisa per affrontare le sfide finanziarie del Regno Unito.
Ha dichiarato che una crescita economica britannica superiore alle aspettative ha permesso la reintroduzione dei pagamenti, fino a £300 all’anno, a una più ampia gamma di pensionati quest’inverno. Mentre il primo trimestre del 2025 ha mostrato una crescita migliore delle previsioni (report BBC News), gli analisti prevedono un rallentamento nei prossimi mesi.
Lo scorso luglio, la decisione iniziale del governo di ridurre i pagamenti ha colpito oltre 10 milioni di pensionati, limitando l’idoneità a circa 1,5 milioni di persone che ricevono il credito pensionistico o benefici simili. Le successive pressioni da parte di vari gruppi, tra cui organizzazioni di beneficenza, sindacati e parlamentari laburisti, (report BBC News) hanno portato a una parziale inversione di rotta, estendendo l’idoneità a oltre tre quarti dei pensionati.
La politica rivista prevede pagamenti a nove milioni di pensionati in Inghilterra e Galles con redditi annuali fino a £35.000. Smentendo le accuse di un’inversione di rotta politicamente motivata, Sir Keir ha ribadito la difficile situazione finanziaria del governo all’epoca e la necessità di affrontare un significativo deficit di bilancio.
Ha citato indicatori economici positivi, come i dati di crescita migliorati, la diminuzione dei tassi di interesse e nuovi accordi commerciali, come fattori che hanno consentito l’ampliamento dell’idoneità. Il Segretario all’Energia Ed Miliband ha difeso le decisioni del Cancelliere, evidenziando la reattività del governo alle preoccupazioni pubbliche.
Il costo stimato di £1,25 miliardi per la modifica della politica, insiste il governo, non richiederà ulteriori prestiti. Tuttavia, l’opposizione ha criticato la mancanza di piani di finanziamento dettagliati e messo in discussione le affermazioni del governo sul miglioramento economico, citando l’aumento della disoccupazione e le revisioni delle previsioni di crescita. Ulteriori critiche sono giunte dai Liberal Democratici e dall’Institute for Fiscal Studies, che hanno messo in discussione l’efficacia della politica nella riduzione della povertà e evidenziato i potenziali costi amministrativi.
Mentre i deputati laburisti (report BBC News) hanno in gran parte accolto con favore l’inversione di rotta, continuano a chiedere una riconsiderazione di altri tagli alla spesa. La risposta del governo sottolinea il suo impegno a sostenere le persone vulnerabili, promuovendo al contempo opportunità di lavoro per le persone con disabilità. Le discussioni sulle strategie per la lotta alla povertà infantile sono previste per la fine dell’anno.
Ulteriori analisi sulle priorità di spesa del governo, sulle tendenze occupazionali e sull’impatto delle politiche energetiche proposte possono essere trovate negli articoli correlati.