Le autorità austriache hanno scoperto prove di piani sventati per un attentato a base di bombe nella casa del sospettato responsabile della sparatoria mortale avvenuta martedì nella scuola di Graz. Durante una perquisizione nell’abitazione del sospettato, la polizia ha trovato piani abbandonati per la costruzione di bombe, un ordigno artigianale a tubo non funzionante, una lettera di “addio” e un video.
L’attacco alla scuola secondaria Dreierschützengasse ha provocato dieci vittime, il bilancio più alto nella storia recente dell’Austria, e undici feriti. L’autore, un ex studente di 21 anni, si è tolto la vita in un bagno della scuola dopo l’assalto.
Le vittime includevano sei donne e tre uomini, con una settima donna deceduta in ospedale in seguito alle ferite riportate. Tra i morti c’erano un insegnante e nove studenti di età compresa tra i 14 e i 17 anni; una vittima era una cittadina polacca, mentre le altre erano austriache.
L’Austria ha osservato tre giorni di lutto nazionale, culminati in un minuto di silenzio in tutto il paese mercoledì. Le bandiere sono state issate a mezz’asta in tutta la nazione. Nella piazza principale di Graz, dopo il momento di commemorazione, una donna ha condiviso il suo dolore con la BBC News, raccontando la perdita di una diciassettenne che conosceva.
Il sospettato, originario della Stiria, viveva con la madre austriaca. Suo padre armeno non faceva parte del nucleo familiare dalla separazione dei genitori. La polizia ha confermato che l’autore dell’attacco possedeva legalmente la pistola e il fucile usati nell’attacco, avendo una licenza d’armi valida. L’uomo armato, la cui identità rimane sconosciuta, non era un diplomato della scuola e non aveva precedenti penali, secondo il Ministro degli Interni Gerhard Karner.
In seguito alla tragedia, sono state implementate maggiori misure di sicurezza nelle scuole di Graz.