A seguito di un terremoto avvenuto martedì mattina, oltre 200 prigionieri sono fuggiti dal carcere di Malir a Karachi, la città più grande del Pakistan, come riportato dalla polizia.
Le scosse hanno causato la violazione di porte, serrature e finestre delle celle da parte di migliaia di detenuti nel carcere di Malir.
Le autorità hanno ricatturato 80 fuggitivi, mentre sono in corso le ricerche per gli altri 130+. Un prigioniero è morto durante l’operazione di ricattura e due agenti penitenziari hanno riportato ferite.
Un sovrintendente del carcere ha dichiarato alla BBC che intorno a mezzanotte i detenuti terrorizzati hanno gridato temendo il crollo dell’edificio.
Il caos conseguente ha spinto la polizia a sparare colpi di avvertimento in aria. Mentre molti prigionieri sono tornati nelle loro celle, 216 hanno approfittato del panico per fuggire.
La polizia sta effettuando perquisizioni casa per casa per arrestare i fuggitivi.
Il carcere di Malir, il secondo più grande della provincia del Sindh, è gravemente sovraffollato, ospitando almeno 5.000 detenuti nonostante una capacità di 2.200.
Il ministro delle prigioni provinciali, Ali Hassan Zardari, ha ordinato un’indagine e ha avvertito di provvedimenti disciplinari contro gli ufficiali colpevoli.
Il sovrintendente del carcere ha attribuito l’incidente al disastro naturale, affermando che il personale di sicurezza è rimasto vigile e ha risposto efficacemente.
Le proteste delle famiglie fuori dai cancelli del carcere evidenziano la frustrazione causata dalla sospensione delle visite per i parenti di altri detenuti.
Ulteriori informazioni di Usman Zahid
Secondo la BBC, si ritiene che un terzo corpo, ancora non identificato, sia quello dell’aggressore.
Il britannico Mike Thexton spiega perché è sopravvissuto a un dirottamento del 1986.
Le forze di sicurezza hanno neutralizzato tutti e tre i militanti dopo diverse ore, ha confermato un portavoce del governo.
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Lo Swindon Town FC raccoglie donazioni per le vittime delle inondazioni.