La Segretaria di Giustizia, Shabana Mahmood, ha affermato che la legge sui diritti umani non dovrebbe ostacolare l’espulsione di criminali stranieri. In un recente discorso ai ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa a Strasburgo, ha sostenuto che la legislazione attuale frequentemente “protegge coloro che infrangono le regole”, e che il governo sta lavorando per chiarirne l’applicazione.
Riaffermando l’impegno del Regno Unito alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), Mahmood ha sottolineato la necessità di un’evoluzione del trattato per affrontare le sfide moderne. Questa dichiarazione arriva in mezzo al dibattito interno al Partito Conservatore riguardo alla possibile revoca del Regno Unito dalla CEDU per riconquistare il controllo sulle proprie politiche sull’immigrazione.
Istituita nel 1950, la CEDU delinea i diritti e le libertà fondamentali per i cittadini dei suoi 46 Stati firmatari, costituendo una pietra angolare della legge britannica sui diritti umani. È supervisionata dal Consiglio d’Europa, un’organizzazione distinta dall’Unione Europea, che comprende membri come il Regno Unito, la Turchia e l’Ucraina.
Mahmood ha accolto con favore le discussioni sul futuro della CEDU, affermando che la convenzione “non doveva essere congelata nel tempo” e richiede un adattamento alle “nuove minacce, nuovi diritti e nuove realtà”. Il Regno Unito, ha confermato, sta attivamente rivedendo l’implementazione nazionale della convenzione.
Il governo prevede di introdurre una legislazione che chiarisca l’articolo 8 (diritto alla vita familiare) nel contesto delle leggi sull’immigrazione, garantendo il controllo parlamentare sul controllo delle frontiere. Mahmood ha citato casi in cui criminali stranieri hanno utilizzato l’articolo 8 per evitare l’espulsione, definendo ciò come contrario al buon senso. Ha inoltre evidenziato casi di pericolosi prigionieri che hanno sfruttato lo stesso articolo per resistere a misure disciplinari.
Mahmood ha riconosciuto la percezione – che sia accurata o meno – che i diritti umani siano sempre più utilizzati dai criminali per eludere le responsabilità. Il partito conservatore ha sostenuto la completa rimozione della legge sui diritti umani dai casi di immigrazione e l’espulsione incondizionata di tutti i criminali stranieri. La leader del partito, Kemi Badenoch, ha suggerito che l’eventuale recesso del Regno Unito dalla CEDU potrebbe essere necessario, considerandola uno strumento che mina le decisioni democratiche e ostacola la rimozione di immigrati illegali e criminali. Ha recentemente lanciato una commissione per esaminare le ramificazioni dell’uscita dal trattato, una questione controversa all’interno del partito.
Altri membri del Consiglio d’Europa hanno anche chiesto una riforma della CEDU per semplificare l’espulsione di criminali stranieri. Una lettera di maggio firmata da nove nazioni, guidata da Italia e Danimarca, ha evidenziato casi in cui la convenzione aveva “portato alla protezione delle persone sbagliate”. Il capo del Consiglio d’Europa, Alain Berset, ha recentemente riconosciuto la necessità che la convenzione si adatti alle attuali realtà globali. Iscriviti alla nostra newsletter Politics Essential per aggiornamenti quotidiani.
Ulteriori punti riguardanti le dichiarazioni del Segretario di Giustizia sulla riforma delle carceri sono stati omessi a causa di limitazioni di lunghezza.