Il ministro degli interni iraniano ha attribuito la letale esplosione e l’incendio nel più grande porto container del paese alla negligenza, mentre il bilancio ufficiale delle vittime è salito ad almeno 70 morti.
Sabato, Eskandar Momeni ha riferito che l’incidente avvenuto nel porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, che ha lasciato più di 1.000 persone ferite, è stato causato da “fallimenti, tra cui misure di sicurezza inadeguate e negligenza.”
Ha inoltre dichiarato che “alcuni individui considerati responsabili” del disastro sono stati convocati per essere interrogati.
I funzionari doganali hanno indicato che l’esplosione è partita da un carico importato che ha preso fuoco ed è successivamente esploso. Il ministero della difesa iraniano ha respinto affermazioni esterne secondo cui il carico sarebbe stato costituito da sostanze chimiche per carburante di missili.
Mehrdad Hassanzadeh, capo della gestione delle crisi per la provincia di Hormozgan, ha annunciato lunedì che gli sforzi per domare l’incendio presso il porto erano “quasi completati.”
Il governatore di Hormozgan, Mohammad Ashouri Taziani, ha dichiarato che le operazioni di sgombero nell’area potrebbero richiedere ancora diversi giorni e ha stimato che un ritorno alla normale operatività potrebbe necessitare una o due settimane.
Ha valutato che circa 1.500 ettari (3.700 acri), che rappresentano quasi due terzi della struttura portuale, sono stati gravemente danneggiati dall’esplosione.
L’Amministrazione delle Dogane ha riferito, secondo l’agenzia di stampa Isna, che la spedizione responsabile dell’esplosione non era stata ufficialmente registrata o dichiarata prima dell’incidente.
La Sina Marine and Port Services Development Company, che gestiva la sezione interessata, ha attribuito l’esplosione a “un errore ricorrente e critico legato a dichiarazioni false di merci pericolose.”
In una dichiarazione separata, il ministero della difesa iraniano ha ribadito che l’esplosione non è collegata a una cattiva gestione di una spedizione di perclorato di sodio, un composto utilizzato nei carburanti solidi per missili.
Il portavoce del ministero, il generale di brigata Reza Talai-Nik, ha dichiarato domenica che “non ci sono, né ci sono mai state, spedizioni di carburanti per uso militare o carichi correlati presso il sito o nelle vicinanze,” accusando i media stranieri di diffondere “disinformazione.”
Tuttavia, Ambrey Intelligence, una società di consulenza per la sicurezza marittima, ha informato l’Associated Press che il porto aveva ricevuto una consegna di perclorato di sodio il mese precedente e che l’esplosione sarebbe “stata causata da una cattiva gestione.”
Il New York Times, citando una fonte collegata ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, ha anch’esso riportato che il perclorato di sodio sarebbe stato coinvolto nell’esplosione.