Due strade a Braunau am Inn, in Austria, la città natale di Adolf Hitler, saranno rinominate in seguito alle continue lamentele riguardanti la loro commemorazione di figure naziste, hanno annunciato funzionari locali.
La decisione è stata raggiunta dal consiglio comunale mercoledì dopo una “votazione segreta”, secondo quanto riportato dai media locali. Ciò ha fatto seguito alla pubblicazione di una relazione commissionata a livello locale che ha concluso che il mantenimento dei nomi delle strade era incostituzionale.
Le strade sono attualmente intitolate a Josef Reiter, un compositore, e Franz Resl, un intrattenitore, entrambi membri del partito nazista.
Circa 200 famiglie saranno interessate dal cambiamento e riceveranno nuovi indirizzi.
Il governo austriaco ha subito critiche di lunga data da parte degli storici riguardo al suo approccio al riconoscimento del suo ruolo nella seconda guerra mondiale, in particolare per essersi ritratto come una vittima piuttosto che come un partecipante attivo.
La ridenominazione pianificata è stata lodata dal Comitato di Mauthausen come una “decisione con significato simbolico”. Almeno 90.000 prigionieri furono uccisi dai nazisti nel campo di concentramento di Mauthausen nell’Austria settentrionale tra il 1938 e il 1945.
Willi Mernyi, presidente del Comitato di Mauthausen, ha detto ai media locali che la sua organizzazione aveva “lavorato duramente per questo” ed ha espresso gratitudine a tutti i sostenitori.
Robert Eiter, un membro del comitato, ha osservato che il comitato aveva proposto di rinominare le strade in onore di individui austriaci che hanno resistito attivamente ai nazisti, in particolare Lea Olczak, un’ex vicesindaco il cui padre è morto a Mauthausen, e Maria Stromberger, che si è unita alla resistenza mentre lavorava come capo infermiera nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia.
Mentre numerose strade in Austria con associazioni naziste sono già state rinominate, tra cui una in onore di Ferdinand Porsche, fondatore della casa automobilistica di lusso, a Linz, alcune conservano ancora i loro nomi originali, 80 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Durante la seconda guerra mondiale, circa 65.000 ebrei austriaci furono uccisi nell’Olocausto, durante il quale il partito nazista, sotto la guida di Adolf Hitler, cercò di sradicare le popolazioni ebraiche, slave e rom dall’Europa.
Durante la guerra, il regime nazista assassinò sistematicamente più di sei milioni di ebrei.
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