John Swinney ha dettagliato la sua strategia per raggiungere l’indipendenza scozzese in un articolo pubblicato da The National.
Sebbene il titolo suggerisca un approccio “rinnovato”, gran parte della strategia riecheggia il messaggio del Primo Ministro da quando ha assunto la leadership del suo partito l’anno scorso.
Il leader dell’SNP ha proposto una strategia a tre punte.
Innanzitutto, mira a costruire “i più alti livelli di sostegno possibili per l’indipendenza” attraverso una campagna dedicata.
Da tempo, voci all’interno dell’SNP sostengono che un voto sull’indipendenza dovrebbe ratificare la “volontà consolidata” del popolo scozzese.
In precedenza, quando gli è stato chiesto del livello di sostegno necessario, Swinney ha fatto riferimento al referendum sulla devolution del 1997, in cui il 74% degli scozzesi ha votato a favore di un Parlamento scozzese.
In secondo luogo, il Primo Ministro ha dichiarato la sua intenzione di costruire “pressione pubblica attorno ai diritti nazionali fondamentali della Scozia”.
Altrove nell’articolo, Swinney ha affermato che un “referendum democratico concordato” rimane la via per l’indipendenza.
Tuttavia, la Corte Suprema ha precedentemente stabilito che l’autorità per concedere tale referendum spetta al governo del Regno Unito.
Pertanto, il suo obiettivo è esercitare pressioni sui ministri a Londra affinché concedano al Parlamento scozzese un ruolo nel determinare i tempi e la possibilità di un voto futuro.
Il mezzo per raggiungere questo obiettivo? Riferirsi al punto uno.
Infine, Swinney ipotizza che una vittoria “enfatica” dell’SNP nelle prossime elezioni di Holyrood rafforzerebbe l’obiettivo finale del partito.
Questo probabilmente spiega i tempi delle proposte delineate dal Primo Ministro.
La base elettorale dell’SNP sostiene in modo schiacciante l’indipendenza.
Deve assicurarsi la loro affluenza alle urne e il sostegno al suo partito il prossimo anno, scoraggiandoli dal prendere in considerazione partiti alternativi pro-indipendenza come i Verdi o Alba.
Tuttavia, questa strategia sarà vista come sufficientemente proattiva da coloro che desiderano un cambiamento costituzionale?
È stato presentato un piano ampio, ma i meccanismi specifici rimangono indefiniti.
I suoi predecessori hanno subito battute d’arresto a causa di un impegno eccessivo su questo tema.
Nicola Sturgeon aveva precedentemente fissato una data per un secondo referendum e suggerito che un’elezione generale potesse servire come voto “di fatto” sull’indipendenza.
Nessuna delle due promesse si è concretizzata.
Humza Yousaf ha promesso che l’indipendenza sarebbe stata la massima priorità nel manifesto elettorale dell’SNP del 2024. Sebbene non fosse più in carica, la promessa è rimasta.
L’SNP ha successivamente subito una battuta d’arresto significativa, perdendo 39 seggi.
Swinney deve ispirare i suoi sostenitori sulla questione dell’indipendenza evitando al contempo di promettere troppo.
Affronta un atto di equilibrio, evitando accuse di eccessiva attenzione alla costituzione quando questioni urgenti di tutti i giorni richiedono attenzione.
La questione dell’indipendenza sembra essere diminuita di importanza di recente.
Sir Keir Starmer ha recentemente affermato che il Primo Ministro non l’aveva sollevata come “prima priorità” nelle loro discussioni.
Ha anche indicato che un altro voto non si sarebbe verificato durante il suo mandato come Primo Ministro.
Ci sono indicazioni che entrambe le parti del dibattito stiano convergendo sull’idea che il sostegno all’indipendenza debba raggiungere livelli più alti prima che si possa prendere in considerazione un secondo voto.
Questa posizione è stata persino articolata di recente dall’ex ministro conservatore Michael Gove.
Il tempismo di Swinney nel delineare il suo approccio, con l’avvicinarsi delle elezioni, è significativo. Tuttavia, restano senza risposta domande chiave.
Quale livello di sostegno ritiene necessario per l’indipendenza? Come persuaderà il governo del Regno Unito a concedere un secondo referendum?
Cosa costituisce una vittoria elettorale “enfatica”? Se l’SNP perde seggi, come suggeriscono gli attuali sondaggi, potrebbe rivendicare un mandato per far avanzare l’indipendenza?
Swinney afferma che raggiungere l’indipendenza è il suo obiettivo primario.
Non è il primo leader dell’SNP a fare una tale dichiarazione.
Deve affrontare le richieste all’interno del suo partito di accelerare il processo, mentre altri sostengono un approccio più cauto.
Il suo successo – o fallimento – nelle prossime elezioni dipenderà in parte dalla sua capacità di affrontare questa complessa questione.
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