Il Ministro degli Esteri ha espresso “indignazione” per la presunta ostruzione da parte del governo israeliano delle consegne di aiuti sufficienti a Gaza, in concomitanza con l’annuncio di ulteriori 15 milioni di sterline di finanziamenti per l’assistenza medica nella regione.
Rivolgendosi alla Camera dei Comuni, David Lammy ha fatto riferimento a una recente dichiarazione dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), un monitoraggio della fame sostenuto dall’ONU, che ha affermato che Gaza sta vivendo una “carestia creata dall’uomo”.
Lammy ha anche riaffermato l’impegno del governo a facilitare il trasferimento di bambini gazawi gravemente feriti nel Regno Unito per cure specialistiche del NHS, con i primi pazienti che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.
Il governo israeliano ha contestato il rapporto dell’IPC, ritenendolo “profondamente imperfetto” e chiedendone il ritiro.
Inoltre, Lammy ha ribadito l’impegno del Regno Unito a perseguire il “pieno riconoscimento” di uno stato palestinese alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite alla fine di questo mese, subordinatamente a una svolta nei negoziati per il cessate il fuoco.
Il Segretario Ombra agli Affari Esteri Priti Patel ha sostenuto che il riconoscimento di uno stato palestinese “non dovrebbe accadere” mentre gli ostaggi rimangono in custodia di Hamas, alcuni dei quali sono detenuti da quasi 700 giorni.
Nella sua dichiarazione di lunedì, Lammy ha chiesto una “massiccia, massiccia risposta umanitaria” per evitare ulteriori perdite di vite umane, sottolineando la necessità di un accesso senza ostacoli per le ONG, le organizzazioni umanitarie e gli operatori sanitari per distribuire le scorte di aiuti ai confini di Gaza.
I commenti di Lammy ai Comuni hanno ripreso la sua precedente risposta alla dichiarazione di carestia dell’IPC il mese scorso, che ha definito una “indignazione morale”.
L’ONU e varie organizzazioni di aiuto hanno costantemente segnalato sfide e ostruzioni significative nei loro sforzi per raccogliere e distribuire aiuti umanitari all’interno di Gaza.
Secondo il rapporto dell’IPC del mese scorso, circa mezzo milione di persone, che rappresentano un quarto della popolazione palestinese a Gaza, si trovano attualmente ad affrontare condizioni di carestia.
Il rapporto ha anche indicato una rapida escalation della fame nella città di Gaza, con condizioni di carestia che si prevede si estenderanno in tutta l’enclave entro settembre.
Il governo israeliano ha ripetutamente negato l’esistenza della fame a Gaza, attribuendo qualsiasi caso di fame alle azioni delle agenzie di aiuto e di Hamas.
Gli ulteriori 15 milioni di sterline di aiuti annunciati da Lammy saranno canalizzati attraverso l’organizzazione benefica di aiuto medico UK-Med e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Egitto.
Lammy ha dichiarato: “Continuiamo a collaborare con i partner regionali, tra cui Egitto e Giordania, per consentire all’ONU e alle ONG di garantire che gli aiuti raggiungano coloro che ne hanno più bisogno”.
Per quanto riguarda l’evacuazione dei bambini feriti, Lammy ha chiarito: “Dipende interamente dai permessi israeliani e sto sollecitando il governo israeliano affinché ciò avvenga il più rapidamente possibile”.
Mentre alcuni bambini gazawi sono stati trasportati privatamente nel Regno Unito per cure mediche attraverso un’iniziativa di Project Pure Hope, il governo non ha ancora evacuato alcun bambino attraverso il proprio programma durante il conflitto.
Lammy ha anche criticato la continua approvazione da parte del governo israeliano di insediamenti illegali in Cisgiordania, affermando che stava “stringendo la sua morsa sull’economia palestinese”.
La Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha dichiarato che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi è contraria al diritto internazionale.
Il governo israeliano ha sempre sostenuto che gli insediamenti non violano il diritto internazionale.
Recentemente, Israele ha approvato la costruzione di un insediamento illegale nell’area E1 a est di Gerusalemme, una mossa che di fatto separerebbe la Cisgiordania occupata da Gerusalemme Est, dividendo il territorio.
David Lammy ha espresso la sua opposizione a questo sviluppo, affermando che l’approvazione di insediamenti illegali a Gerusalemme Est “ha spostato la lancetta” ancora più vicino al riconoscimento da parte del Regno Unito di uno stato palestinese.
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