Dopo settimane di speculazioni riguardo a una potenziale violazione degli impegni programmatici, sembra che il Cancelliere Rachel Reeves abbia deciso di non aumentare le imposte sul reddito nel prossimo Budget.
Nel mezzo delle congetture sul Budget, ecco cosa si è capito finora.
Una proposta per aumentare le aliquote dell’imposta sul reddito di 2 punti percentuali, abbinata a una corrispondente riduzione di 2 punti dei contributi previdenziali nazionali, è stata presentata all’Ufficio per la Responsabilità di Bilancio (OBR) all’inizio di questo mese per la valutazione. Questo piano mirava a colmare un deficit previsto di 30 miliardi di sterline nelle finanze pubbliche, attribuito in gran parte a una previsione di produttività rivista.
La strategia “2 su, 2 giù”, inizialmente proposta dalla Resolution Foundation, prevedeva di generare diversi miliardi di sterline, principalmente da fonti di reddito non salariale come proprietari di immobili e risparmi.
Tuttavia, recenti valutazioni dell’OBR indicano proiezioni migliorate per la crescita salariale e le entrate fiscali nei prossimi anni, riducendo il deficit previsto a circa 20 miliardi di sterline.
Di conseguenza, la proposta di aumento dell’aliquota dell’imposta sul reddito non è stata inclusa nell’ultimo insieme di misure presentate all’OBR per l’analisi.
Sebbene questo processo iterativo sia una pratica standard in vista di un Budget, le osservazioni del Cancelliere in una recente intervista alla BBC suggerivano fortemente un potenziale aumento delle aliquote fiscali.
Il Segretario alla Salute Wes Streeting è sembrato confermare l’allontanamento da misure che potrebbero essere percepite come una violazione delle promesse elettorali, affermando venerdì:
“È davvero importante che manteniamo le nostre promesse e che rispettiamo il nostro programma. Il fatto che ci siano state speculazioni sull’imposta sul reddito dimostra quanto sia difficile la situazione delle finanze pubbliche e, in secondo luogo, che il Cancelliere è determinato a rispettare le sue regole fiscali”, ha detto.
I commenti del Segretario alla Salute giungono in mezzo a continue speculazioni sulle candidature alla leadership e ad affermazioni sull’influenza del Primo Ministro e del Cancelliere sui mercati obbligazionari.
I mercati obbligazionari hanno mostrato una maggiore volatilità questa settimana, reagendo all’incertezza che circonda potenziali modifiche all’imposta sul reddito.
Sebbene attribuire un singolo motivo ai mercati del debito sia speculativo, gli eventi delle ultime 24 ore offrono qualche spunto.
A seguito del rapporto del Financial Times sull’abbandono del piano dell’aliquota fiscale, si è verificato un notevole aumento dei costi di finanziamento effettivi del governo, con un aumento dello 0,12% dei rendimenti dei titoli di stato a 10 anni.
I mercati erano stati precedentemente rassicurati dall’impegno del Cancelliere per la disciplina fiscale.
Questa fiducia è stata in parte alimentata dalle aspettative di tassi di interesse più bassi da parte della Banca d’Inghilterra in un contesto di indebolimento del mercato del lavoro. La volontà del Cancelliere di prendere decisioni politicamente difficili, come la potenziale violazione delle promesse sull’aliquota fiscale, è stata vista favorevolmente dagli investitori obbligazionari come un mezzo per controllare i prestiti.
Tuttavia, recenti sviluppi, inclusa la ritrattazione di altre misure fiscali proposte, hanno sollevato preoccupazioni sulla volontà del governo di dare priorità alla prudenza fiscale rispetto alle considerazioni politiche.
Anche dopo la conferma che le previsioni economiche migliorate avevano ridotto il divario di bilancio e diminuito la necessità di un aumento dell’aliquota fiscale, i mercati si sono stabilizzati solo brevemente prima di registrare ulteriori aumenti dei tassi di prestito effettivi entro la fine della giornata, segnalando una rinnovata incertezza.
Fonti indicano che la strategia di bilancio del Cancelliere “rimane la stessa”, con l’obiettivo di aumentare significativamente il cuscinetto o il “margine di manovra” per soddisfare le regole di prestito dagli attuali 10 miliardi di sterline all’anno, affrontare le pressioni del costo della vita e fare “scelte eque” sulle tasse.
Ciò probabilmente comporterà l’estensione del congelamento annuale di 40 miliardi di sterline sulle soglie fiscali, che genera ulteriori 8 miliardi di sterline all’anno man mano che gli stipendi di più lavoratori passano a fasce fiscali più alte.
I ministri sottolineano la loro intenzione di concentrarsi sulla ricchezza, sul capitale e sul reddito derivante da tali fonti, piuttosto che sui lavoratori dipendenti.
La recente serie di fughe di notizie e annunci riguardanti potenziali riforme fiscali ha sollevato preoccupazioni sulla stabilità del mercato.
Le decisioni finali sul Budget devono ancora essere prese e il processo è in corso. La speranza è che il percorso da seguire sia più agevole in vista dell’annuncio del Budget il 26 novembre.
Alcuni esperti ritengono che il governo potrebbe non mantenere la promessa di non aumentare l’imposta sul reddito, la NI o l’IVA per i lavoratori.
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