Sab. Nov 22nd, 2025
La BBC esprime profonda preoccupazione per le restrizioni di viaggio imposte a un giornalista in Vietnam.

La British Broadcasting Corporation ha espresso “profonda preoccupazione” per il benessere di uno dei suoi giornalisti, che da diversi mesi non è in grado di lasciare il Vietnam.

Secondo una dichiarazione rilasciata dalla BBC, il giornalista, di nazionalità vietnamita, si è recato in Vietnam per visitare la famiglia e rinnovare il passaporto. Tuttavia, le autorità avrebbero trattenuto sia il passaporto che la carta d’identità nazionale e l’individuo è stato sottoposto a “molteplici giorni di interrogatorio”.

La BBC si appella urgentemente alle autorità vietnamite affinché facilitino l’immediata partenza del giornalista e il suo ritorno al lavoro fornendo il passaporto rinnovato.

Questo sviluppo coincide con l’arrivo nel Regno Unito, martedì, di To Lam, segretario generale del Partito Comunista del Vietnam, per una visita ufficiale, durante la quale incontrerà Sir Keir Starmer.

Un portavoce del Foreign Office ha affermato l’impegno del Regno Unito per la libertà dei media, dichiarando: “La posizione e la storia del Regno Unito a difesa della libertà dei media sono chiare”.

Il portavoce ha aggiunto: “Rimangono motivo di preoccupazione le segnalate molestie a ONG, giornalisti, attivisti per i diritti e comunità in Vietnam e continuiamo a sollevare queste preoccupazioni direttamente con le nostre controparti vietnamite”.

Il Vietnam opera come uno stato comunista monopartitico e ha registrato una sostanziale crescita economica, emergendo come una delle economie in più rapida crescita nel sud-est asiatico.

Tuttavia, parallelamente al suo progresso economico, il Vietnam è oggetto di attenzione a causa dei suoi elevati livelli di censura politica e di un preoccupante registro sui diritti umani.

Il Partito Comunista mantiene una salda presa sui media all’interno del Vietnam.

Le organizzazioni dei media e i giornalisti sono esposti al rischio di sanzioni e potenziale arresto per aver affrontato argomenti sensibili o essersi impegnati in critiche al governo, mentre i contenuti online percepiti come una minaccia al regime comunista vengono regolarmente bloccati.

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