La Segretaria per il Lavoro e le Pensioni, Liz Kendall, ha riaffermato l’impegno incondizionato del governo per le riforme del welfare, nonostante le prevedibili opposizioni interne al partito laburista. Questo a seguito della presentazione di un progetto di legge che prevede tagli agli assegni di invalidità (PIP) e alla componente correlata alla malattia del Credito Universale.
Le valutazioni ufficiali del governo prevedono una graduale riduzione del sostegno per coloro che non soddisfano i criteri di ammissibilità rivisti, pur sottolineando le garanzie per i più vulnerabili. Tuttavia, oltre 100 deputati laburisti hanno espresso preoccupazioni in vista della prossima votazione parlamentare.
I Liberal Democratici hanno condannato le modifiche come potenzialmente devastanti per le persone disabili, un sentimento riecheggiato dai Verdi, che hanno definito le proposte “crudeli”.
Il Primo Ministro Sir Keir Starmer ha ribadito il suo sostegno alle riforme all’inizio di questa settimana, sottolineando la necessità della loro approvazione. Kendall ha fatto eco a questo sentimento, affermando che il governo rimane fermo pur mostrando apertura al dialogo con i colleghi preoccupati.
Kendall ha sottolineato che le riforme non sono principalmente guidate da vincoli di bilancio, affermando che l’obiettivo è quello di affrontare le percepite carenze del sistema attuale, in cui troppe persone sono considerate inidonee al sostegno. Ha citato il numero record di richiedenti PIP (3,7 milioni) come prova di un sistema insostenibile.
Il disegno di legge sul Credito Universale e sugli Assegni di Invalidità, pubblicato mercoledì, inasprirà i criteri di ammissibilità al PIP e ridurrà l’elemento correlato alla malattia del Credito Universale. Le valutazioni d’impatto del governo prevedono che il 90% degli attuali percettori di PIP continuerà a ricevere i pagamenti entro il 2030.
Il governo prevede una graduale riduzione dei pagamenti a causa del processo di valutazione e delle rivalutazioni poco frequenti (ogni tre o quattro anni). Le rivalutazioni possono, in alcuni casi, portare ad un aumento dei pagamenti; attualmente circa una su cinque, una percentuale che potrebbe aumentare entro il 2029.
Nonostante ciò, il governo prevede una perdita di benefici per 370.000 percettori attuali in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, con un risparmio di 1,7 miliardi di sterline entro il 2029/30. Ulteriori risparmi di 1,89 miliardi di sterline sono previsti da una prevista diminuzione dei futuri richiedenti. Sono previste anche riduzioni dell’indennità per chi si occupa di persone non autosufficienti, per un totale di 500 milioni di sterline entro il 2029/30.
Il governo difende le proposte evidenziando un maggiore sostegno per le persone con disabilità a vita, eliminando la necessità di rivalutazioni e aumentando i pagamenti settimanali per oltre 200.000 persone. Mentre i pagamenti di welfare dovrebbero aumentare entro la fine della legislatura, le riforme modereranno il tasso di crescita.
Una valutazione governativa di marzo ha suggerito che i tagli potrebbero spingere ulteriori 250.000 persone, inclusi 50.000 bambini, in povertà relativa. Tuttavia, il governo ha osservato che questa valutazione non teneva conto degli investimenti previsti per sostenere il reinserimento nel mondo del lavoro dei malati e dei disabili di lungo periodo o di altre iniziative di riduzione della povertà.
Le critiche sono giunte da diverse parti. Il leader dei Liberal Democratici, Sir Ed Davey, ha sostenuto che affrontare la sanità e l’assistenza sociale sarebbe un approccio più efficace alla riduzione dei costi. La deputata laburista Rebecca Long-Bailey ha dichiarato che il disegno di legge potrebbe “distruggere” vite e ha promesso di opporvisi, anche a rischio di ulteriori provvedimenti disciplinari del partito.
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Liz Kendall cerca di mitigare l’impatto dei previsti tagli ai sussidi mentre i deputati laburisti valutano la possibilità di ribellarsi.
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