Dom. Giu 8th, 2025
Il surriscaldamento degli oceani rimpicciolisce i pesci pagliaccio, innescando l’allarme

Un nuovo studio rivela che i pesci pagliaccio, simili a quelli del famoso film *Alla ricerca di Nemo*, si stanno rimpicciolendo in risposta alle ondate di calore marine.

La ricerca ha documentato una significativa diminuzione delle dimensioni dei pesci pagliaccio che abitano le barriere coralline durante gli intensi picchi di temperatura oceanica del 2023.

Gli scienziati esprimono sorpresa per questa scoperta, suggerendo che potrebbe offrire informazioni sulla riduzione delle dimensioni osservata in altre specie marine a livello globale.

Prove crescenti indicano che vari animali, tra cui uccelli, lucertole e insetti, stanno subendo cambiamenti morfologici per adattarsi ai cambiamenti climatici.

“I pesci pagliaccio possono rimpicciolirsi, e lo fanno per sopravvivere a questi eventi di stress da calore”, spiega la dott.ssa Theresa Rueger, docente senior di Scienze Marine Tropicali presso la Newcastle University.

Il team di ricerca ha studiato coppie di pesci pagliaccio residenti nelle barriere coralline al largo della baia di Kimbe, in Papua Nuova Guinea, un rinomato hotspot di biodiversità marina.

Questi pesci pagliaccio selvatici assomigliano molto alle loro controparti cinematografiche in *Alla ricerca di Nemo*, spingendo a una riflessione sulla narrativa del film alla luce di questa scoperta.

Lo studio, condotto durante l’estate del 2023, ha coinciso con un periodo di estremo riscaldamento oceanico, che ha portato a un’imbianchimento diffuso delle barriere coralline.

Gli scienziati hanno misurato meticolosamente i singoli pesci pagliaccio per valutare la loro risposta all’ondata di calore.

I risultati hanno mostrato che i pesci hanno subito non solo una perdita di peso, ma anche una riduzione della lunghezza del corpo di diversi millimetri. Notevolmente, il 75% dei pesci ha mostrato questo rimpicciolimento almeno una volta durante l’ondata di calore.

La dott.ssa Rueger chiarisce: “Non si tratta semplicemente di perdita di peso; essi alterano attivamente le loro dimensioni, diventando individui più piccoli con esigenze alimentari ridotte e una migliore efficienza dell’ossigeno.”

I pesci potrebbero riassorbire tessuto adiposo e osseo, un fenomeno osservato in altri animali come le iguane marine, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche di laboratorio per la conferma.

La dott.ssa Rueger suggerisce ironicamente un possibile sequel per *Alla ricerca di Nemo*, che incorpori le sfide dei cambiamenti ambientali.

“Il film ha raccontato una grande storia, ma il prossimo capitolo deve esplorare come Nemo affronta i cambiamenti ambientali in corso”, ha commentato alla BBC News.

Il riscaldamento globale rappresenta una sfida significativa per gli animali a sangue caldo, richiedendo una costante regolazione della temperatura corporea per prevenire il surriscaldamento.

Gli animali si adattano in vari modi: migrando in habitat più freschi, modificando i tempi del ciclo vitale o adeguando le dimensioni del corpo, come visto in questo studio.

Questa ricerca è pubblicata sulla rivista, Science Advances.

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