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All’inizio di questo mese, agenti della polizia metropolitana hanno fornito sicurezza a Lancaster House a Londra, mentre al piano superiore i politici europei si incontravano per discutere della futura cooperazione.
La location era simbolica; l’architettura di Lancaster House riflette la storia intrecciata tra il Regno Unito e l’Europa. Dalla Regina Vittoria che ospitava Chopin a Tony Blair che incontrava il Presidente Putin, l’edificio ha assistito a momenti cruciali nelle relazioni tra Regno Unito ed Europa.
L’incontro, ospitato dal Segretario degli Esteri David Lammy, ha affrontato argomenti cruciali: la guerra in Ucraina, la sicurezza europea e, significativamente, un vertice Regno Unito-UE previsto per il 19 maggio, il primo dopo la Brexit.
Il governo britannico considera questo vertice di grande importanza. Prima della Brexit, i primi ministri britannici partecipavano a numerosi vertici dell’UE a Bruxelles. Dopo la Brexit, questi incontri su larga scala sono cessati.
Il governo laburista, eletto su una piattaforma di miglioramento delle relazioni con l’UE, mira a ristabilire regolari interazioni di alto livello. Il vertice del 19 maggio segna l’inizio di questa iniziativa.
Il Primo Ministro Sir Keir Starmer ospiterà i principali leader dell’UE per lanciare una nuova partnership, descritta dall’ambasciatore dell’UE a Londra come il culmine di un contatto rafforzato dopo le elezioni britanniche del 2024.
Tuttavia, le reazioni sono fortemente divise. I critici lo definiscono un “summit della resa” (Conservatori), un “grande tradimento britannico” (Reform UK), o un’occasione persa (Liberal Democratici). Al contrario, i sostenitori lo vedono come “pragmatismo serio” che offre miglioramenti pratici.
I negoziati precedenti alla Brexit includevano discussioni su una partnership in materia di sicurezza e difesa, ma è stata infine accantonata. Ora, un nuovo patto di sicurezza tra Regno Unito ed UE, sviluppato nel corso di mesi, è al centro del prossimo accordo.
L’Alto rappresentante per gli affari esteri dell’UE, Kaja Kallas, coinvolta nei primi colloqui a Lancaster House, riconosce le difficoltà passate ma sottolinea la necessità di una partnership visti gli eventi globali.
Esiste un’opposizione. Le figure conservatrici e di Reform UK sostengono che la NATO è sufficiente, rendendo inutile un patto di sicurezza tra Regno Unito ed UE.
Il governo replica che il patto integra, non mina, la NATO, estendendosi ad aree più ampie come la sicurezza economica, le infrastrutture e la criminalità.
Gli esperti del settore prevedono benefici economici. L’accesso al programma SAFE dell’UE (150 miliardi di euro in prestiti) potrebbe dare impulso alle aziende di difesa britanniche, aumentando potenzialmente la produzione di difesa dell’UE di un quinto.
Anche i Liberal Democratici evidenziano i vantaggi strategici della partecipazione alle discussioni sulla sicurezza continentale.
Si riconosce l’attuale cooperazione in materia di difesa tra Regno Unito ed UE (NATO, Coalizione dei Volontari). Tuttavia, alcuni ritengono che l’impatto di una nuova partnership potrebbe essere limitato.
È in discussione anche un accordo veterinario per ridurre i controlli alle frontiere di cibo e bevande. Il governo cita il suo impegno nel programma per ridurre i costi alimentari.
I rappresentanti dell’industria alimentare evidenziano le attuali barriere commerciali post-Brexit. Un accordo veterinario potrebbe avvantaggiare notevolmente le imprese, comprese quelle che esportano nell’UE.
L’accordo semplificherebbe anche il commercio tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord, affrontando un importante problema post-Brexit.
Tuttavia, l’allineamento con le norme dell’UE e la supervisione della Corte dell’UE suscitano preoccupazioni. I critici denunciano la potenziale perdita di autonomia normativa.
I partiti di opposizione citano la narrativa del “riprendere il controllo” come motivo per respingere i compromessi.
Reform UK si oppone fortemente all’accordo, mettendo in guardia da un “grande tradimento britannico”.
Al contrario, alcuni sostengono che l’accordo non è sufficientemente ambizioso, sostenendo una relazione più stretta.
Gli esperti offrono prospettive sfumate; alcuni lo vedono come un modesto passo avanti, mentre altri ne sottolineano il potenziale per gettare le basi per una futura cooperazione.
I diritti di pesca rappresentano un’altra area controversa. Le concessioni passate sono considerate da alcuni un’occasione persa per sfruttare il potere contrattuale.
Il desiderio dell’UE di estendere gli accordi esistenti e la dipendenza del Regno Unito dal mercato dell’UE per le vendite di pesce creano una complessa dinamica negoziale.
È in fase di considerazione anche uno schema di mobilità giovanile, che consente a un numero limitato di giovani provenienti dal Regno Unito e dall’UE di vivere e lavorare nei rispettivi paesi.
Il governo punta a uno schema con controlli rigorosi per evitare di influenzare la migrazione netta.
I sostenitori lo vedono come un’estensione logica degli schemi esistenti con altri paesi. Gli oppositori esprimono preoccupazione per le possibili ripercussioni politiche e le ansie legate all’immigrazione.
Gli analisti politici offrono valutazioni diverse dei potenziali rischi politici. Alcuni vedono danni elettorali limitati, mentre altri prevedono sfide significative.
I partiti di opposizione evidenziano i potenziali rischi e accusano il governo di dare priorità a legami più stretti con l’UE.
Il governo insiste sul fatto che rimane impegnato nelle sue linee rosse sulla Brexit e mira a garantire benefici per i cittadini britannici.
L’importanza del vertice nel contesto più ampio delle relazioni tra Regno Unito ed UE resta da vedere, ma offre un momento di riflessione sull’evoluzione continua del loro rapporto.
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