A seguito di un recente accordo con gli Stati Uniti, il primo ministro ha confermato le discussioni in corso riguardanti i servizi digitali.
La Digital Services Tax (DST) del Regno Unito, un’imposta del 2% che genera circa 800 milioni di sterline all’anno, principalmente da aziende tecnologiche statunitensi, era ampiamente considerata un componente chiave dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Regno Unito. Precedenti rapporti suggerivano la sua inclusione nei colloqui commerciali.
Il governo ha dichiarato giovedì che la DST rimane invariata a seguito del nuovo accordo tra Stati Uniti e Regno Unito che riduce le tariffe su beni come automobili e metalli, precedentemente imposte dal presidente Trump.
Interrogato sulle potenziali modifiche alla DST, il leader dell’opposizione ha dichiarato: “Per quanto riguarda i servizi digitali, le discussioni sono in corso, insieme ad altri aspetti dell’accordo”.
Parlando ai giornalisti a bordo della HMS St Albans durante una visita in Norvegia, il leader dell’opposizione ha sottolineato che l’obiettivo principale dell’accordo era sulle tariffe per acciaio, alluminio e automobili. Ha aggiunto che le discussioni in corso sui servizi digitali si svolgono insieme ad altri aspetti dell’accordo, ma l’obiettivo principale era quello di proteggere i settori precedentemente vulnerabili alle tariffe.
Mentre il nuovo accordo offre sollievo alle industrie colpite dalle tariffe dell’era Trump, i negoziati commerciali più ampi tra Regno Unito e Stati Uniti continuano. Un punto significativo di contesa è stata la DST, che interessa le grandi multinazionali che gestiscono piattaforme di social media, motori di ricerca o mercati online nel Regno Unito.
Questa imposta del 2% si rivolge alle aziende con ricavi globali superiori a 500 milioni di sterline e ricavi nel Regno Unito superiori a 25 milioni di sterline, colpendo giganti tecnologici come Amazon e Meta. Introdotta nel 2020 dal precedente governo conservatore, la DST ha incontrato l’opposizione del presidente Trump, che l’ha considerata un’ingiusta penalizzazione delle aziende americane.
Il Cancelliere ha precedentemente sottolineato la necessità di un approccio equilibrato nei negoziati con gli Stati Uniti, affermando l’importanza di garantire che le aziende con sede nel Regno Unito paghino la loro giusta quota di tasse preservando al contempo il libero scambio.
Le potenziali modifiche alla DST hanno attirato critiche dai Liberal Democratici, che hanno messo in guardia contro il compromesso su questa imposta. Tuttavia, il Ministro del Commercio ha assicurato al Parlamento che il governo ha attentamente considerato le preoccupazioni riguardanti l’indebolimento delle protezioni per la sicurezza online durante i negoziati commerciali, dando priorità all’interesse nazionale del Regno Unito.
Commentando l’accordo, un leader conservatore lo ha definito “meglio di niente ma non molto”, esprimendo preoccupazioni per la potenziale mancanza di un accordo di libero scambio completo.
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