Mar. Giu 17th, 2025
I Milioni dei Rivenditori di Biglietti: La Presunta Collusione con le Principali Aziende di Biglietteria

Una recente indagine rivela prove inquietanti che suggeriscono una collusione tra le principali compagnie di biglietteria e i prolifici rivenditori di biglietti. Ciò segue le preoccupazioni giudiziarie sollevate in precedenti condanne per frode di personaggi di spicco come Peter Hunter e Maria Chenery-Woods (“Ticket Queen”).

I giudici in questi casi hanno notato una potenziale “connivenza e collusione” tra le aziende di biglietteria e i rivenditori che accumulano biglietti e li rivendono a prezzi gonfiati, sfruttando le scappatoie e aggirando i limiti di acquisto.

Hunter e Chenery-Woods, operanti rispettivamente tra il 2010 e il 2017 e tra il 2012 e il 2017, hanno utilizzato StubHub, Viagogo, GetMeIn! e Seatwave (questi ultimi due di proprietà di Ticketmaster) per condurre le loro operazioni.

Sebbene Ticketmaster abbia pubblicamente affermato di combattere il bagarinaggio illegale, il suo duplice ruolo di sito web principale di biglietteria e proprietario di due importanti piattaforme di rivendita (fino al 2018) solleva interrogativi.

Nonostante il non coinvolgimento di Ticketmaster nei procedimenti giudiziari, le osservazioni giudiziarie hanno portato a un’indagine sulle sue pratiche prima della chiusura dei suoi siti di rivendita. Interviste con ex e attuali dipendenti, insieme all’esame delle trascrizioni del processo, hanno portato alla luce accuse significative.

Le prove suggeriscono fortemente che i rivenditori abbiano ricevuto assistenza interna nell’acquisizione e nella rivendita di biglietti. Ticketmaster nega queste affermazioni, attribuendole ad “attività ormai cessate” e affermando il suo attuale impegno per una “biglietteria equa e sicura”.

Hunter e Chenery-Woods erano operatori di alto livello, gestivano aziende registrate e hanno guadagnato milioni di dollari dalla vendita di biglietti online. Le perquisizioni hanno rivelato operazioni sofisticate che coinvolgevano numerosi computer, biglietti organizzati per numero di posto e numerose carte di credito.

Sebbene la rivendita di biglietti non sia di per sé illegale, sono stati condannati per aver utilizzato metodi fraudolenti, come l’utilizzo di più identità e carte di credito, per aggirare i limiti di acquisto sui siti di biglietteria principali come Ticketmaster, See Tickets e AXS.

Le forze dell’ordine hanno dichiarato che i rivenditori stavano “lavorando a braccetto” con le piattaforme di rivendita. Un ex dipendente di Seatwave ha descritto i rivenditori come “VIP”, generando entrate sostanziali per la piattaforma.

Le piattaforme di rivendita hanno beneficiato di elevati volumi di venditori, con commissioni che potenzialmente raggiungono il 25% del prezzo di rivendita. I documenti del tribunale rivelano che l’azienda di Hunter ha generato 26,4 milioni di sterline di entrate, potenzialmente generando milioni di commissioni per i siti di rivendita.

Fonti indicano che le piattaforme di rivendita offrivano sconti ai venditori ad alto volume. Hunter ha affermato che GetMeIn! ha fornito incentivi, tra cui il cashback, per il raggiungimento degli obiettivi di vendita. Mentre le aziende di biglietteria principali sono state vittime di frode, non hanno attivamente sostenuto i procedimenti giudiziari.

Un ex dipendente di Ticketmaster ha confermato una stretta collaborazione con i rivenditori, sviluppando software per facilitare le loro vendite sul mercato secondario. Le comunicazioni interne avrebbero rivelato un trattamento preferenziale per i grandi venditori, compreso l’assistenza nell’evitare le cancellazioni dei limiti di acquisto.

I documenti del tribunale includevano e-mail che suggerivano che un dirigente senior di GetMeIn! ha attivamente aiutato i rivenditori, offrendo informazioni e aggirando i sistemi di Ticketmaster. Ciò si estendeva alla facilitazione della comunicazione tra un rivenditore e il principale consulente legale di Ticketmaster.

Nonostante le affermazioni di Ticketmaster sulla separazione operativa tra le sue piattaforme principali e di rivendita, le prove suggeriscono collegamenti stretti, potenzialmente consentendo l’identificazione di acquirenti e venditori di biglietti all’ingrosso.

Viagogo ha confermato una relazione commerciale con gli accoliti di Hunter e Chenery-Woods prima delle loro condanne, mentre StubHub ha sottolineato il suo impegno per la conformità e la protezione dei consumatori.

Il tribunale ha appreso che alcuni dipendenti di Ticketmaster sono stati pagati dai rivenditori per acquistare biglietti per loro conto. Un dipendente di GetMeIn! ha ricevuto pagamenti significativi dall’operazione della “Ticket Queen”.

Ulteriori prove suggeriscono una collaborazione con American Express, che offriva accesso preferenziale ai biglietti per gli eventi. Le e-mail hanno rivelato un rappresentante di Amex che offriva numerose carte di credito per aggirare i limiti di acquisto di Ticketmaster e si offriva di rinunciare alle commissioni delle carte.

American Express ha dichiarato di indagare sui casi di cattiva condotta e di adottare le misure appropriate. Ticketmaster, avendo chiuso i suoi siti di rivendita nel 2018, ora applica limiti di prezzo sulla sua piattaforma, ma il problema del bagarinaggio persiste.

Nonostante le misure adottate, i biglietti per eventi ad alta richiesta compaiono ancora rapidamente sui siti di rivendita, evidenziando la sfida continua di combattere il bagarinaggio. Le forze dell’ordine riconoscono i limiti di risorse nel perseguire ulteriori indagini.

Le autorità mettono in guardia i fan contro l’acquisto di biglietti da fonti non ufficiali, sottolineando i rischi di truffe e prezzi gonfiati.