Un importante gruppo di advocacy aziendale del Regno Unito sta sollecitando un significativo riassetto delle relazioni tra Regno Unito e UE, sostenendo un approccio collaborativo per superare le divisioni derivanti dalla Brexit e promuovere legami più forti.
In un rapporto pre-summit, pubblicato prima dell’incontro di Londra del 19 maggio, il gruppo propone misure pratiche per semplificare i viaggi, ridurre gli ostacoli burocratici e facilitare l’azione congiunta in settori critici come energia, clima e difesa.
La CBI afferma che l’attuale quadro normativo è inadeguato di fronte ai crescenti rischi geopolitici e all’instabilità economica.
L’UE rimane il principale partner commerciale del Regno Unito e il governo si è pubblicamente impegnato a forgiare un nuovo rapporto post-Brexit. Pur dichiarando l’intenzione di agire nell’interesse nazionale, il governo si è astenuto dal commentare ulteriormente accordi specifici.
Le raccomandazioni della CBI includono la facilitazione della mobilità transfrontaliera della forza lavoro, il ripristino del riconoscimento delle qualifiche professionali e il ripristino dei programmi di mobilità giovanile per consentire ai giovani di vivere e lavorare in entrambe le regioni.
Gli obiettivi del governo includono un patto di difesa e una più ampia rinegoziazione delle relazioni commerciali. Un potenziale accordo di sicurezza potrebbe migliorare la partecipazione del Regno Unito agli appalti per la difesa dell’UE e l’accesso a schemi di finanziamento per le aziende di difesa britanniche.
Una richiesta chiave dell’UE è il rilancio degli schemi di mobilità giovanile, che consentono ai giovani di studiare e lavorare temporaneamente sia nel Regno Unito che nell’UE. Sebbene inizialmente contrario, la posizione del Regno Unito si è recentemente attenuata.
Il Ministro per le Relazioni Europee Nick Thomas-Symonds ha recentemente indicato al Financial Times una disponibilità a considerare “proposte UE sensate” in merito a tali schemi.
La CBI sottolinea che questi schemi di mobilità amplierebbero il pool di talenti a disposizione delle aziende del Regno Unito, offrendo contemporaneamente ai cittadini britannici l’accesso a una gamma più ampia di opportunità di lavoro.
Queste proposte, che riflettono le prospettive di oltre 400 aziende del Regno Unito, sono allineate alle priorità di BusinessEurope. Airbus, un datore di lavoro significativo nel Regno Unito, ha espresso il suo sostegno, sottolineando l’importanza di un movimento transfrontaliero senza soluzione di continuità di persone, materiali e idee per il successo aziendale in Europa.
Energy UK ha inoltre evidenziato il potenziale per una maggiore cooperazione in materia di clima ed energia come obiettivo facile da raggiungere per rafforzare le relazioni tra Regno Unito e UE.
Il rapporto affronta anche le preoccupazioni nell’Irlanda del Nord, dove le nuove normative commerciali e le imminenti tasse sul carbonio dovrebbero costare alle aziende fino a 200 milioni di sterline all’anno.
L’amministratore delegato della CBI, Rain Newton-Smith, ha dichiarato: “Il panorama globale è cambiato, rendendo necessaria una corrispondente evoluzione delle relazioni tra Regno Unito e UE. Si tratta di promuovere la crescita, la resilienza e la competitività globale. La comunità imprenditoriale è pronta a contribuire”.
Il governo mantiene la sua posizione contro la riunione all’UE, incluso il suo mercato unico e l’unione doganale.
I sondaggi di opinione pubblica suggeriscono che una parte significativa dei britannici potrebbe accettare la libera circolazione come condizione per rientrare nel mercato unico.
La crescita dell’economia del Regno Unito, migliore del previsto all’inizio del 2025, presenta una narrativa positiva e un’opportunità per rafforzare l’attrattività globale del Regno Unito.
Questa performance economica migliore del previsto, registrata tra gennaio e marzo, si è verificata prima dell’implementazione degli aumenti delle tasse nel Regno Unito e negli Stati Uniti ad aprile.
Il Primo Ministro prevede una sostanziale diminuzione del numero di immigrati nell’ambito del nuovo quadro politico.
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