Sab. Lug 26th, 2025
Ex-Presidente congolese a processo per tradimento

Il processo per tradimento di Joseph Kabila, l’ex presidente della Repubblica Democratica del Congo, è iniziato presso un tribunale militare a Kinshasa, la capitale della nazione.

Il signor Kabila deve affrontare anche accuse di omicidio e stupro, accuse collegate al suo presunto sostegno ai ribelli dell’M23, che attualmente controllano una porzione significativa della regione orientale del paese, ricca di minerali. Egli respinge queste accuse e non era presente all’udienza.

Il presidente Félix Tshisekedi, successore di Kabila, ha accusato l’ex leader di orchestrare le attività dei ribelli.

Il signor Kabila ha respinto il caso come “arbitrario”, affermando che i tribunali vengono manipolati come “strumento di oppressione”.

Sebbene la scorsa settimana sia stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco tra il governo e i ribelli , i rapporti indicano che i combattimenti sono proseguiti.

Dopo aver risieduto fuori dal paese per due anni, il signor Kabila è tornato a Goma, una città controllata dai ribelli nella DR Congo orientale, a maggio, ponendo fine al suo autoimposto esilio in Sudafrica.

Citando prove consistenti, l’ONU e diverse nazioni occidentali hanno accusato il vicino Ruanda di sostenere l’M23 e di aver dispiegato migliaia di suoi soldati nella DR Congo. Kigali nega queste accuse, affermando che le sue azioni mirano a impedire che il conflitto si estenda al suo territorio.

A maggio, la camera alta della legislatura ha revocato l’immunità senatoriale a vita del signor Kabila per consentire il suo perseguimento per accuse che includono tradimento, omicidio, coinvolgimento in un movimento insurrezionale e l’occupazione forzata di Goma.

Il signor Kabila, 53 anni, ha governato la DR Congo per 18 anni, succedendo a suo padre, Laurent, assassinato nel 2001. Joseph Kabila aveva 29 anni all’epoca.

Ha trasferito il potere al presidente Félix Tshisekedi a seguito di un’elezione contestata nel 2019, ma il loro rapporto si è successivamente deteriorato.

In un video di YouTube ora cancellato, pubblicato a maggio, il signor Kabila ha criticato il governo congolese, definendolo una “dittatura” e citando un “declino della democrazia” nella nazione.

All’epoca, il portavoce del governo congolese Patrick Muyaya ha confutato le accuse di Kabila, affermando che non aveva “nulla da offrire al paese”.

Prima del processo di venerdì, Ferdinand Kambere, uno stretto collaboratore del signor Kabila e membro del suo partito PPRD ora bandito, ha accusato il governo di “due pesi e due misure”. Ha sostenuto che il governo era eccessivamente indulgente nel suo accordo di pace, ma eccessivamente duro nei confronti di Kabila, suggerendo che il processo fosse una strategia per escludere Kabila dal panorama politico del paese.

Tuttavia, all’inizio del processo, il vice ministro della Giustizia congolese Samuel Mbemba ha lanciato un severo avvertimento a tutti i detrattori.

“La giustizia non negozia, non partecipa al dialogo. Il calendario della giustizia è diverso dal calendario politico.”

Additional reporting by Damian Zane and Cecilia Macaulay

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