L’Inghilterra sta affrontando una grave crisi di carenza idrica, con l’Agenzia per l’Ambiente (EA) che avverte di un potenziale deficit giornaliero superiore a sei miliardi di litri entro il 2055, a meno che non vengano intraprese azioni drastiche. Ciò richiede una riduzione sostenuta della domanda di acqua, che comprende misure come un aumento dei divieti di utilizzo di tubi flessibili e l’adozione diffusa di contatori intelligenti dell’acqua.
Attualmente, con un consumo giornaliero di 14 miliardi di litri, l’Inghilterra necessita di una riduzione di 2,5 miliardi di litri al giorno entro il 2055, che si traduce in una diminuzione pro capite da circa 140 litri a 110 litri. Il rapporto del quadro nazionale per le risorse idriche dell’EA sottolinea la necessità di conservazione sia pubblica che industriale, con 5 miliardi di litri necessari per l’approvvigionamento pubblico e 1 miliardo per l’agricoltura e l’energia.
Il rapporto cita diversi fattori contributivi: un aumento previsto della popolazione di 8 milioni entro il 2055, cambiamenti nelle condizioni meteorologiche dovuti ai cambiamenti climatici (caratterizzati da inverni più caldi e umidi ed estati più calde e secche) e un’eccessiva estrazione dai fiumi, che minaccia ecosistemi fragili come i corsi d’acqua calcarei. Il presidente dell’EA, Alan Lovell, si fa promotore di un maggiore utilizzo delle restrizioni idriche durante i periodi di siccità per aumentare la consapevolezza pubblica.
Le aziende idriche pianificano investimenti significativi nella resilienza alla siccità, puntando alla preparazione a siccità di 500 anni entro il 2040, inclusi dieci nuovi bacini idrici, due impianti di desalinizzazione e infrastrutture di trasferimento idrico. Tuttavia, questi progetti non saranno completati prima dell’inizio degli anni 2040, lasciando un’iniziale dipendenza dalla riduzione della domanda dei clienti per affrontare fino all’80% del deficit.
La professoressa Hannah Cloke dell’Università di Reading sottolinea la necessità di un cambiamento sociale nel valutare l’acqua come risorsa preziosa, sostenendo gli sforzi di conservazione individuali. L’EA sottolinea il ruolo vitale delle aziende idriche nel dimezzare le perdite d’acqua entro il 2050, risparmiando circa 900 milioni di litri al giorno. Altre iniziative includono l’implementazione di contatori intelligenti e prezzi variabili, il rafforzamento delle normative edilizie e l’istituzione di standard minimi di efficienza idrica per i prodotti.
Il rapporto evidenzia anche la crescente domanda di acqua da parte dei data center, sollecitando una comunicazione più chiara da parte delle aziende idriche in merito all’approvvigionamento e alla resilienza disponibili. Mentre le nuove infrastrutture aggiungeranno eventualmente 1,7 miliardi di litri al giorno, l’onere iniziale della riduzione dei consumi grava pesantemente sui clienti, richiedendo un approccio completo e multiforme che coinvolga la collaborazione sia del settore pubblico che di quello privato.
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