Sir Keir Starmer ha definito l’esito dei colloqui di Kiev tra gli alleati dell’Ucraina un “momento significativo” nella ricerca di una tregua con la Russia, riconoscendo che non è la “fine del processo”.
Parlando alla BBC a Kiev dopo un incontro virtuale della “coalizione dei volenterosi”, il Primo Ministro britannico ha sottolineato l’unità senza precedenti mostrata durante il conflitto.
Circa 30 leader globali hanno ribadito la loro richiesta di una tregua incondizionata di 30 giorni da parte della Russia, a partire da lunedì, avvertendo di sanzioni “massicce” in caso di mancata osservanza.
Citando l’instabilità globale, comprese le tensioni tra India e Pakistan, Sir Keir ha sottolineato la necessità di una forte leadership in un mondo sempre più incerto.
L’incontro, ospitato dal presidente ucraino Zelensky, ha incluso il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Merz e il primo ministro polacco Tusk. Altri partecipanti, tra cui il Primo Ministro italiano Meloni, il Primo Ministro canadese Carney, il Presidente della Commissione europea von der Leyen e il Segretario generale della NATO Rutte, si sono uniti da remoto.
Dopo l’incontro, una telefonata con il presidente Trump avrebbe riaffermato il sostegno degli Stati Uniti alla tregua, nonostante il precedente rifiuto di Putin di una proposta simile.
Sir Keir ha dichiarato che Trump è stato “assolutamente chiaro” sulla necessità di soddisfare questa richiesta.
I leader a Kiev hanno avvertito di sanzioni “nuove e massicce” che colpirebbero i settori energetico e bancario russo se Putin non riuscisse a concordare la tregua incondizionata di 30 giorni su tutti i fronti.
Sir Keir ha notato “progressi sostanziali”, affermando che l’incontro ha raggiunto “una posizione molto migliore e più unita” migliorando le prospettive di tregua. Ha sottolineato l’unità senza precedenti sia nella richiesta che nella risposta pianificata alla mancata osservanza.
Pur riconoscendo che questo non è il passo finale, ha sottolineato l’importanza di questo momento e la necessità di una continua pressione.
Ulteriori sanzioni coordinate sul petrolio russo, sui combustibili fossili e su altre attività, ha affermato il Primo Ministro, farebbero una “differenza sostanziale”.
Il Cremlino ha risposto accusando i leader europei di aver fatto dichiarazioni “contraddittorie” e “confrontative”. Il portavoce Peskov ha dichiarato che le spedizioni di armi all’Ucraina devono cessare prima che una tregua possa essere presa in considerazione – una posizione respinta dai leader europei – prima di indicare in seguito che la Russia avrebbe preso in considerazione la proposta.
L’agenzia di stampa russa Tass, controllata dallo Stato, ha riportato le parole di Peskov: “Dobbiamo pensarci. Questa è una novità”.
L’incontro di Kiev ha rappresentato una dimostrazione simbolica di sostegno, dopo una giornata in cui oltre 20 leader mondiali hanno partecipato alla parata della Vittoria di Mosca di Putin.
Alla parata di Mosca, che commemorava la sconfitta della Germania nazista, hanno partecipato leader come Xi Jinping della Cina, Lula da Silva del Brasile e il Primo Ministro slovacco Fico.
Sir Keir ha descritto l’incontro di Kiev come un punto di contrasto cruciale all’esercizio di propaganda di Mosca, sottolineando la perdurante rilevanza dei valori per cui si è combattuto 80 anni fa nel Giorno della Vittoria in Europa.
Affrontando le preoccupazioni sull’instabilità globale, Sir Keir ha riconosciuto l’incertezza del mondo, ma si è concentrato sul suo ruolo nel riunire le persone e nel prepararsi alle sfide future.
La cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, avviata dal Regno Unito e dalla Francia, mira a rafforzare qualsiasi accordo di pace con garanzie di sicurezza, comprese le truppe di pace.
Sir Keir Starmer ha accusato il leader parlamentare di Plaid Cymru di dire “fesserie”.
I leader politici offrono il loro sostegno al Primo Ministro in mezzo alle indagini su presunti incendi dolosi di proprietà a lui collegate.
Liz Saville Roberts aveva criticato l’avvertimento sull’immigrazione del Primo Ministro sull'”isola di estranei”.
Il Primo Ministro promette che i numeri diminuiranno “significativamente” con le nuove regole sull’immigrazione.
Decine di persone affermano di essere state oggetto di abusi in pubblico, di bullismo a scuola e di aver assistito a un aumento di materiale xenofobo online.