Mar. Giu 10th, 2025
Da Astana a Dušanbe: L’Asia Centrale al Cuore del Dialogo Globale

L’Asia centrale, un tempo considerata una periferia post-sovietica o una zona cuscinetto tra le grandi potenze, sta rapidamente emergendo sulla scena mondiale. La regione non è più solo un argomento di discussione per le sfide globali; sta diventando un luogo in cui vengono prese decisioni che plasmano il futuro del pianeta.

Come riportato da Trend, il 30 maggio si è svolta a Dushanbe, in Tagikistan, la prima Conferenza internazionale di alto livello sulla protezione dei ghiacciai. Hanno partecipato oltre 2.500 partecipanti provenienti da 80 paesi, tra cui vicepresidenti di Iran, Zimbabwe e Maldive, leader di importanti organizzazioni internazionali e rappresentanti di ONU, UNESCO, UNICEF e banche di sviluppo globali.
La conferenza affronta direttamente il futuro della regione: la rapida fusione dei ghiacciai, l’intensificarsi della scarsità d’acqua e le crescenti minacce climatiche. L’esito previsto è la firma della Dichiarazione di Dushanbe sui ghiacciai e dichiarazioni correlate che potrebbero influenzare significativamente l’agenda climatica internazionale.

Simultaneamente, Astana ospita il forum “Astana-2025”, che attira partecipanti come il presidente ruandese Paul Kagame, l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e la presidente della Macedonia del Nord Gordana Siljanovska-Davkova. Il forum esamina le principali tendenze globali in politica estera, economia e finanza, sicurezza, sviluppo sostenibile, energia e cambiamenti climatici. Il 30 maggio il Kazakistan ha ospitato anche un summit “Asia centrale – Italia”.

La regione sta attirando una notevole attenzione. Nell’aprile 2025 si è tenuto a Samarcanda il primo summit tra l’Unione europea e i paesi dell’Asia centrale, insieme a un Forum internazionale sul clima. Hanno partecipato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. È stata adottata una dichiarazione congiunta che delinea l’intenzione dell’UE e della regione di costruire un partenariato strategico.

Questo summit ha confermato che l’interesse dell’Europa per l’Asia centrale non è una semplice cortesia, ma parte di una strategia a lungo termine. Centrale a questo interesse è il Corridoio di trasporto internazionale transcaspico (noto anche come Corridoio medio). L’UE è pronta a investire 10 miliardi di euro nel suo sviluppo. Questa rotta è diventata un’arteria vitale tra Europa e Asia, accorciando le catene logistiche e offrendo un’alternativa alle rotte attraverso la Russia.

Contemporaneamente, sta prendendo slancio un progetto energetico congiunto tra Azerbaigian, Kazakistan e Uzbekistan. Questa iniziativa prevede la trasmissione di energia verde attraverso il Mar Caspio al mercato europeo. Ciò significa un nuovo livello di fiducia e integrazione, in cui l’Asia centrale agisce non solo come fornitore di risorse, ma anche come partecipante a pieno titolo alla transizione energetica globale.

L’Asia centrale non è più una regione lontana. È un luogo in cui vengono fissate le agende, vengono lanciate iniziative transfrontaliere e capitali come Bishkek, Dushanbe, Tashkent e Astana diventano centri di dialogo globale. Il mondo sta iniziando ad ascoltare seriamente l’Asia centrale. Ora è fondamentale che questa voce sia sicura, ben ragionata e sostenuta da azioni concrete.