I soccorritori cileni hanno recuperato il corpo dell’ultimo dei cinque minatori rimasti intrappolati all’interno della più grande miniera di rame sotterranea del mondo a seguito di un evento sismico avvenuto giovedì.
Il procuratore regionale Aquiles Cubillos ha confermato l’annuncio, affermando che è ora in corso un’indagine penale sull’incidente nella miniera El Teniente, gestita dalla società statale Codelco.
I resti degli altri quattro minatori sono stati localizzati sabato e all’inizio di domenica nel corso di un’intensa ricerca attraverso i tunnel minerari crollati, situati a circa 70 km (43 miglia) a sud-est di Santiago.
Il bilancio totale delle vittime confermato è di sei, incluso un individuo deceduto al momento dell’incidente iniziale di giovedì.
I crolli dei tunnel sono stati innescati da un tremore di magnitudo 4.2 giovedì, che ha colpito i minatori che lavoravano a profondità significative sotto la superficie.
Codelco ha identificato due dei deceduti come Paulo Marín e Gonzalo Núñez Caroca, osservando che le identità delle restanti vittime sono in attesa di conferma “da parte delle autorità competenti”.
“Condividiamo l’angoscia che questa situazione causa alle loro famiglie e all’intera comunità”, ha dichiarato la compagnia mineraria di rame in un comunicato.
Le squadre di soccorso hanno impiegato macchinari pesanti nel tentativo di liberare i passaggi bloccati e raggiungere i minatori intrappolati.
Codelco ha riferito che le squadre di soccorso hanno sgomberato 24 m (78,7 piedi) di passaggi ostruiti all’interno della miniera.
El Teniente si trova in alto nelle montagne delle Ande nel Cile centrale.
Le autorità hanno indicato che è in corso un’indagine per determinare se l’evento sismico sia stato una conseguenza dell’attività mineraria o delle forze tettoniche naturali.
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