Gio. Nov 20th, 2025
Brasile approva l’esplorazione petrolifera nel bacino amazzonico

La compagnia petrolifera statale brasiliana, Petrobras, ha ottenuto una licenza per condurre trivellazioni esplorative petrolifere nell’oceano al largo dell’Amazzonia, una decisione che ha suscitato significative preoccupazioni ambientali.

Il permesso approvato consente a Petrobras di trivellare in un blocco designato situato ad Amapá, a circa 500 chilometri (311 miglia) dalla foce del Rio delle Amazzoni, all’interno del Margine Equatoriale brasiliano.

Petrobras afferma di aver dimostrato con successo al governo la presenza di solide misure di protezione ambientale per il progetto.

Tuttavia, i conservazionisti hanno espresso apprensione riguardo al piano, in particolare per la potenziale possibilità che fuoriuscite di petrolio raggiungano la regione amazzonica tramite le correnti oceaniche, minacciando l’habitat di circa il 10% delle specie conosciute al mondo.

Organizzazioni come Greenpeace hanno anche espresso preoccupazioni sul fatto che il progetto possa compromettere la posizione del Brasile come leader climatico, soprattutto in vista dell’imminente COP30, il vertice sul clima che si terrà a Belém, una città amazzonica, a novembre.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha sottolineato che il raggiungimento di emissioni globali nette pari a zero entro il 2050 richiede la cessazione delle approvazioni per nuovi progetti petroliferi.

Petrobras ha dichiarato che le trivellazioni dovrebbero iniziare “immediatamente” e durare per cinque mesi. La società mira a valutare la redditività economica delle riserve di petrolio e gas nella zona.

La produzione commerciale di petrolio non è prevista in questa fase.

Il Ministro dell’Ambiente brasiliano, Marina Silva, si è precedentemente opposta all’esplorazione petrolifera nella regione amazzonica.

Al contrario, il Presidente Lula da Silva ha espresso sostegno al progetto, citando benefici economici, e ha difeso la sua posizione.

A settembre, il Presidente Lula ha dichiarato alla BBC: “Il Brasile è un paese che ha petrolio. E probabilmente abbiamo petrolio nel Margine Equatoriale, e stiamo facendo delle indagini. Stiamo seguendo rigorosamente la legge.”

Ha aggiunto che in caso di problemi o fuoriuscite di petrolio, “saremo noi i responsabili e tenuti a prenderci cura del problema, se si presentasse”.

“Sono totalmente favorevole a un mondo che un giorno non avrà più bisogno di combustibili fossili, ma questo momento non è ancora arrivato”, ha affermato.

“Voglio sapere [di] qualsiasi paese del pianeta che sia pronto ad avere una transizione energetica e possa rinunciare ai combustibili fossili.”

Diverse altre compagnie petrolifere internazionali, tra cui Exxonmobil e Chevron, hanno acquisito “blocchi” nella regione amazzonica e sono in attesa di licenze di esplorazione.

Petrobras ha affermato il suo impegno a garantire la “sicurezza energetica del Brasile e le risorse necessarie per una transizione energetica giusta”.

La società ha inoltre affermato di essere in grado di “dimostrare la solidità dell’intera struttura di protezione ambientale che sarà disponibile durante le trivellazioni”.

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