Sab. Giu 14th, 2025
Belgrado: un monumento danneggiato dalla NATO potrebbe subire una ristrutturazione “trumpiana”

I visitatori di Belgrado si trovano immediatamente di fronte ai resti diroccati degli edifici governativi, bombardati dalla NATO nel 1999 e lasciati in gran parte intatti. Questo funge da crudo promemoria del turbolento passato della Serbia e del suo processo di riconciliazione in corso.

Gli edifici danneggiati del Ministero della Difesa rappresentano un simbolo toccante. Le loro condizioni riflettono l’impatto dell’intervento della NATO per fermare la campagna militare serba in Kosovo, un’operazione in cui gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo chiave.

Pertanto, l’accordo del governo serbo del 2023 con Affinity Global, una società statunitense fondata da Jared Kushner, per riqualificare il sito in un complesso Trump Tower Belgrado da 500 milioni di dollari, si è rivelato sconvolgente per molti serbi.

Questa decisione, tuttavia, è coerente con uno schema – come sostenuto dall’opposizione serba – di concessione di accordi lucrativi a investitori stranieri su terreni pubblici. Il progetto Belgrade Waterfront, sviluppato da aziende emiratine su terreni ferroviari serbi, ne è un esempio principale, sebbene sia stato accolto con un’opinione pubblica mista.

A differenza del Belgrade Waterfront, il complesso del Ministero della Difesa ha un peso simbolico maggiore, fungendo da memoriale per le vittime del bombardamento e da un potente promemoria del persistente sentimento anti-NATO e delle simpatie pro-Russia all’interno della Serbia.

Concedere un contratto di locazione di 99 anni a uno sviluppatore statunitense, presumibilmente senza pagamento anticipato, è una mossa audace. Il presidente Aleksandar Vučić, tuttavia, difende la decisione, sottolineandone l’importanza nella costruzione di migliori relazioni con gli Stati Uniti. Questo punto di vista risuona con la comunità imprenditoriale internazionale di Belgrado, desiderosa di attrarre investimenti esteri per aumentare il basso PIL pro capite della Serbia, attualmente un terzo della media UE.

Sebbene i dettagli finanziari rimangano non divulgati, il New York Times ha riferito che il governo serbo riceverà il 22% degli utili futuri. James Thornley, un consulente finanziario, vede positivamente l’accordo, sottolineando la pubblicità positiva e l’attrazione di investimenti che un tale progetto porta. Ritiene che i benefici supereranno le problematiche.

Tuttavia, non tutti condividono questo ottimismo. Andrew Peirson, un dirigente immobiliare, pur riconoscendo i potenziali benefici dell’accordo, esprime preoccupazione per la mancanza di un processo di gara trasparente, una prassi standard in altri paesi europei.

A complicare ulteriormente la questione ci sono le segnalazioni di incontri tra Vučić e Kushner, seguiti da visite di Donald Trump Jr, sollevando interrogativi su potenziali conflitti di interesse durante la presidenza di Donald Trump. Il ruolo della famiglia Trump è presumibilmente limitato all’aspetto alberghiero del progetto.

Peirson teme che questa mancanza di trasparenza possa influire negativamente sulla fiducia degli investitori. Nonostante le richieste di commento da parte di Affinity Global e del governo serbo in merito al processo di gara, non è stata ricevuta alcuna risposta.

Al di là degli aspetti economici, il significato storico e architettonico del progetto solleva ulteriori preoccupazioni. Gli edifici, progettati da Nikola Dobrović, hanno un valore culturale e godono di uno status protetto ai sensi della legge serba. Estela Radonjic Zivkov, ex vicedirettore dell’Istituto repubblicano serbo per la protezione dei monumenti, si oppone con veemenza alla demolizione.

Una svolta drammatica è emersa il 14 maggio con l’arresto di Goran Vasic, il funzionario che ha approvato la revoca dello status protetto del complesso, con l’accusa di falsificazione e abuso d’ufficio. Questo ha alimentato le accuse di trattamento di favore per Kushner, che il governo nega.

Il futuro del progetto Affinity Global rimane incerto. Mentre Affinity Global ha pubblicato una dichiarazione prendendo le distanze da Vasic e promettendo di rivedere la situazione, Vučić sostiene che non c’è alcun problema. Il destino del complesso del Ministero della Difesa e della Trump Tower Belgrado continua ad essere oggetto di un intenso dibattito e incertezza, offrendo una narrazione avvincente per coloro che osservano l’evolversi del rapporto della Serbia con l’Occidente.