Sab. Giu 7th, 2025
BCE taglia i tassi in mezzo alle minacce di dazi di Trump

La Banca Centrale Europea (BCE) ha abbassato il suo tasso di interesse chiave al 2%, segnando l’ottava riduzione in poco più di un anno. Questa decisione arriva in mezzo a crescenti preoccupazioni sulla vulnerabilità della zona euro alle ripercussioni economiche delle tariffe imposte dal presidente Trump.

La BCE, che definisce la politica monetaria per l’area euro, ha citato la persistente lentezza economica e l’incertezza crescente in merito al commercio globale come fattori chiave che hanno influenzato la sua decisione. Sebbene l’inflazione si sia moderata, la recente imposizione di dazi da parte dell’amministrazione statunitense e la conseguente minaccia di misure di ritorsione da parte dell’UE hanno ulteriormente attenuato le prospettive economiche.

La BCE ha riconosciuto che l’incertezza a breve termine relativa alle controversie commerciali avrà probabilmente un impatto negativo sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni. Nonostante una crescita economica superiore alle attese dello 0,3% tra gennaio e marzo, la banca centrale prevede un potenziale indebolimento della crescita per il resto dell’anno.

Il recente raddoppio delle tariffe su acciaio e alluminio dell’UE al 50% da parte del presidente Trump, unitamente alla continua minaccia di tariffe su altri beni europei, ha ulteriormente aggravato la situazione. Sebbene alcune tariffe siano state temporaneamente sospese, in attesa di negoziati, una tariffa del 10% rimane in vigore fino al 9 luglio. L’UE, in risposta, ha preparato un elenco di tariffe mirate a beni statunitensi per un valore di 21 miliardi di euro.

La BCE mantiene una prospettiva più ottimistica a medio termine, prevedendo una crescita accelerata guidata dall’aumento della spesa europea per la difesa e le infrastrutture. La spinta della NATO per una maggiore spesa per la difesa da parte dei suoi membri, in particolare alla luce del conflitto in corso in Ucraina, dovrebbe contribuire a questa crescita.

Il tasso di inflazione di aprile nella zona euro è sceso all’1,9%, al di sotto dell’obiettivo del 2% della BCE. Tuttavia, la BCE prevede che l’inflazione rimarrà vicina al suo obiettivo tra il 2025 e il 2027. La presidente della BCE Christine Lagarde ha sottolineato l’impatto positivo dell’aumento dei redditi e della forte occupazione sulla spesa delle famiglie, rafforzando la resilienza dell’economia agli shock esterni.

Nonostante questo ottimismo, Lagarde ha riconosciuto una significativa incertezza economica, in gran parte attribuibile alle controversie commerciali in corso. L’incontro del cancelliere Merz con il presidente Trump dovrebbe affrontare queste preoccupazioni, insieme agli impegni di spesa per la difesa. I tagli dei tassi della BCE sono stati accolti con favore dal presidente Trump, in netto contrasto con le sue critiche alla Federal Reserve statunitense.

Dati recenti indicano un indebolimento dell’economia statunitense, con la crescita occupazionale di maggio al minimo di due anni, secondo ADP. Le richieste pubbliche del presidente Trump alla Federal Reserve di ridurre i tassi di interesse riflettono questa preoccupazione. La Fed ha già attuato tre tagli dei tassi di interesse, ma il suo ultimo incontro si è concluso con una pausa, citando l’incertezza in merito agli effetti delle politiche commerciali del presidente.

Il presidente della Federal Reserve statunitense, Jerome Powell, ha avvertito che le tariffe persistenti potrebbero portare a un aumento dell’inflazione, a una crescita economica più lenta e a una maggiore disoccupazione. I dati ufficiali sull’occupazione negli Stati Uniti sono previsti per venerdì, con gli economisti che prevedono un modesto aumento di 130.000 posti di lavoro a maggio e un tasso di disoccupazione che rimane stabile al 4,2%.

L’inflazione nel Regno Unito è diminuita, ma rimane superiore all’obiettivo del 2% della Banca d’Inghilterra.

I tassi di interesse, stabiliti dalla Banca d’Inghilterra, influenzano i tassi di mutui, prestiti e risparmi per milioni di persone.

L’agenzia di statistica del Regno Unito afferma che il dato sull’inflazione di aprile era troppo alto dopo aver ricevuto dati errati sulla tassa automobilistica.

Nel suo controllo sanitario annuale per l’economia del Regno Unito, l’FMI ha previsto una crescita dell’1,2%, un miglioramento marginale rispetto alla sua precedente previsione.

Il British Retail Consortium afferma che il tasso annuo di aumento dei prezzi dei generi alimentari ha raggiunto il 2,8% a maggio.