Dom. Giu 8th, 2025
Avvocati britannici chiedono sanzioni contro Israele per Gaza

Oltre 800 esperti legali con sede nel Regno Unito, tra cui ex giudici della Corte Suprema, hanno esortato il governo britannico a impiegare tutti i mezzi disponibili per porre fine al conflitto a Gaza. La loro lettera al Primo Ministro Keir Starmer sostiene la revisione delle relazioni commerciali tra Regno Unito e Israele e l’imposizione di sanzioni, inclusi divieti di viaggio, ai ministri israeliani.

La lettera, firmata da importanti figure legali come gli ex giudici della Corte Suprema Lord Wilson e Lord Sumption, afferma che il blocco e l’offensiva militare di Israele costituiscono un genocidio a Gaza, un’affermazione smentita con veemenza da Israele e attualmente sotto esame da parte della Corte Internazionale di Giustizia. I firmatari citano l’alto numero di vittime palestinesi come prova.

La smentita da parte di Israele delle accuse di genocidio segue le crescenti critiche internazionali alla sua offensiva militare e al blocco in corso, in atto da periodi prolungati.

Questa azione legale segue una dichiarazione congiunta di Regno Unito, Francia e Canada che condanna le azioni di Israele. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha contrastato queste critiche, accusando le nazioni alleate di schierarsi con Hamas e sottolineando la situazione degli ostaggi in corso.

La condanna congiunta arriva dopo che il Regno Unito ha sospeso i colloqui commerciali con Israele, ha convocato il suo ambasciatore e ha imposto sanzioni agli insediamenti in Cisgiordania. La dichiarazione di intenti di Netanyahu di sfollare i residenti di Gaza ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni internazionali.

La lettera dettagliata di 36 pagine degli esperti legali afferma che le azioni di Israele costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale, incluso il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi. Evidenziano l’insufficiente aiuto umanitario che raggiunge Gaza come fattore che contribuisce al presunto genocidio.

La lettera sottolinea l’obbligo legale del Regno Unito di prevenire e punire il genocidio, criticando la risposta del governo come inadeguata pur riconoscendo recenti indicazioni di azioni più forti. I rimedi proposti includono sanzioni finanziarie e sull’immigrazione contro i ministri israeliani e una revisione degli attuali legami commerciali, inclusa la sospensione della Roadmap UK-Israele 2030.

Ulteriori raccomandazioni includono l’adesione ai mandati di arresto della Corte Penale Internazionale, in particolare per quanto riguarda i presunti crimini di guerra di Netanyahu. Questa lettera si basa su azioni precedenti del gruppo, tra cui la sollevazione di preoccupazioni sulle vendite di armi del Regno Unito a Israele, una questione ora sottoposta a revisione da parte dell’Alta Corte.

Il conflitto, scatenato da un attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, ha provocato una devastante perdita di vite umane a Gaza. La pressione internazionale continua a crescere, con Germania e Finlandia che chiedono l’accesso immediato all’aiuto umanitario per Gaza e la Svezia che convoca l’ambasciatore israeliano per esprimere la sua preoccupazione. Questi sviluppi mettono in luce la crescente condanna internazionale del conflitto in corso.

Il leader conservatore afferma che il Primo Ministro e Reform UK sono in una “corsa al ribasso” per abolire il limite agli assegni familiari.

Scene di caos e saccheggi in alcune parti di Gaza persistono mentre la carenza di cibo continua.

La più grande mossa del genere in anni è condannata dalla presidenza palestinese come una “pericolosa escalation”.

I commenti del Primo Ministro suggeriscono che vede Reform UK come il suo principale avversario politico.

Mohammed Sinwar è stato il bersaglio di un attacco israeliano nel cortile dell’ospedale europeo di Khan Younis il 13 maggio.