Una serie di attacchi coordinati con bombe e armi da fuoco nel sud-ovest della Colombia ha provocato almeno sette vittime, secondo diverse fonti di notizie.
Tra le vittime c’erano due agenti di polizia. Gli attacchi hanno preso di mira Cali, la terza città più grande della Colombia, e le città circostanti, impiegando una gamma di tattiche tra cui autobombe, motobombe, fuoco di fucile e quello che si sospetta essere un attacco di droni.
Il Ministero della Difesa colombiano ha riportato un totale di 19 attacchi. I media locali hanno attribuito alcuni degli incidenti a una fazione dissidente delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), un’affermazione che rimane non verificata dalla BBC.
I bersagli includevano stazioni di polizia, edifici municipali e aree civili, a riflettere un peggioramento della situazione di sicurezza nella regione. I rapporti di Reuters e Agence France-Presse citano un bilancio di sette morti, con feriti che vanno da 28 a oltre 50.
Secondo la dichiarazione sui social media del Ministero della Difesa, 12 attacchi si sono verificati a Cauca e 7 a Valle del Cauca. Il ministero ha descritto la violenza come una risposta disperata da parte di gruppi armati alle recenti operazioni militari e di polizia che hanno notevolmente influenzato le loro attività illecite.
Il sindaco di Cali ha tracciato paralleli con il passato turbolento della città, paragonando la situazione attuale alla violenza dei cartelli della droga prevalente nel 1989.
Questi attacchi seguono il recente tentativo di assassinio del candidato presidenziale Miguel Uribe Turbay a Bogotá. Un sospettato di 15 anni è stato arrestato sul posto. L’ufficio del Procuratore generale ha riferito martedì che l’adolescente si è dichiarato non colpevole delle accuse tra cui tentato omicidio e possesso illegale di armi da fuoco, e un giudice ha ordinato la sua detenzione.