È stato avviato un procedimento penale contro i dipendenti dell’Agenzia per la Migrazione che sono stati coinvolti nell’invio di cittadini a lavorare in Corea del Sud in cambio di ricompense monetarie. Lo ha segnalato il servizio stampa del Servizio di Sicurezza dello Stato (SGB).
È stato riferito che gli ufficiali dell’SGB hanno condotto misure operative per combattere l’immigrazione illegale e impedire ai cittadini di cadere in situazioni difficili all’estero.
In particolare, lo specialista capo della filiale di Namangan dell’Agenzia per la Migrazione sotto il Gabinetto dei Ministri, sfruttando la sua posizione ufficiale, ha guadagnato la fiducia di un gruppo di cittadini attraverso l’inganno e ha promesso di inviarli a lavorare in Corea del Sud. È stato arrestato con prove materiali mentre riceveva 41.000 dollari USA.
Durante l’indagine preliminare, è stato stabilito che ha svolto questa attività illegale in collaborazione con lo specialista capo dell’ufficio centrale dell’Agenzia. La misura operativa è stata continuata e anche questo dipendente è stato colto in flagrante mentre riceveva 15.000 dollari USA dall’importo suddetto.
Inoltre, è stato rivelato che nel 2024, questi dipendenti dell’Agenzia hanno ricevuto oltre 700.000 dollari USA da più di 80 cittadini per averli inviati in Corea del Sud, ma ad oggi non hanno mantenuto le loro promesse.
In relazione a questo fatto, è stato avviato un procedimento penale contro questi individui ai sensi degli articoli 168 e 28,211 del Codice Penale. Si stanno adottando le misure necessarie per identificare i restanti membri del gruppo criminale e assicurarli alla giustizia.