Ven. Giu 13th, 2025
Allenatori Combattono la Tossica Mascolinità nello Sport

Il percorso di Jordan Puente esemplifica il potere trasformativo del mentoring. Da adolescente problematico, a rischio espulsione e con comportamenti aggressivi – preoccupazioni che spinsero sua madre a temere il carcere – la vita di Puente ha preso una svolta positiva.

A 13 anni, l’espulsione segnò un punto di svolta; a 14, il suo comportamento era così difficile che sua madre temeva per il suo futuro.

Un allenatore sportivo e mentore, Roddy Slater, intervenne, introducendo Puente al sollevamento pesi come mezzo per canalizzare la sua rabbia e sfuggire a una vita di coinvolgimento nelle strade e problemi legali. Questo fornì più di un semplice allenamento fisico; fu un’esperienza di mentoring cruciale.

“Mi ha aiutato a usare il sollevamento pesi per sfuggire a quella vita difficile”, ha detto Puente a BBC Sport. “Ascoltava i miei problemi e io uscivo dalle sessioni sentendomi più leggero, avendo imparato meccanismi di coping – inconsapevolmente mentoreggiato per un’ora.”

Un decennio dopo, il 25enne Puente lavora al fianco di Slater, supportando giovani vulnerabili. La sua storia risuona profondamente nell’attuale clima di maggiore consapevolezza riguardo ai modelli positivi.

La popolare serie Netflix, *Adolescence*, e la lezione Richard Dimbleby di Gareth Southgate hanno innescato conversazioni nazionali sulla mascolinità tossica e sull’influenza degli influencer online sui giovani.

UK Coaching evidenzia il ruolo critico degli allenatori sportivi, rilevando che in un recente sondaggio sono stati considerati la professione più affidabile tra i 18 e i 24 anni.

Roddy Slater, vincitore passato del premio UK Coaching’s Community Coach of the Year, sottolinea l’importanza delle interazioni nella vita reale nell’era digitale.

Il dramma *Adolescence* ha illuminato l’impatto corrosivo degli stereotipi dei social media, spingendo Slater a commentare: “Stiamo fornendo uno spazio per l’interazione faccia a faccia con i modelli di ruolo. Possono parlare e saranno ascoltati. Un buon allenatore ascolta prima.”

Nota le limitazioni all’interazione sociale per molti giovani oggi, osservando che “Tutto è online, sui loro telefoni o console.”

Mark Gannon, CEO di UK Coaching, sottolinea l’importanza di questo mentoring faccia a faccia nel contrapporre le realtà online alle esperienze di vita reale, in particolare per quanto riguarda la misoginia online.

Il sito Raw Mentoring di Slater a Reading supporta circa 30 giovani al giorno, offrendo coaching e mentoring individuali. Zeph, uno studente di ottava elementare, attribuisce al programma il miglioramento del suo comportamento, affermando: “Mi rende felice. Prima litigavo ogni giorno; ora sono molto più calmo.”

Puente si identifica facilmente, raccontando le sue passate difficoltà con la legge e i frequenti litigi prima che la sua vita cambiasse. Ora usa le sue esperienze per supportare gli altri insieme alla sua attività di personal trainer.

“Da giovani, il cervello è una spugna”, spiega Puente. “Rifletti ciò che vedi. Senza modelli di ruolo forti, gli adolescenti possono sentirsi persi. Il beneficio di un mentoring strutturato è sottovalutato.”

Considera Slater una grande influenza nella sua vita.

L’allenatore di basket Ryan Evans discute di come affrontare la mascolinità tossica mostrando ai giovani “il lato opposto”, riconoscendo che a volte “non è colpa loro; è come il mondo è costruito attraverso i loro telefoni e i social media.”

Evans, con Greenhouse Sports, sottolinea l’importanza di permettere ai ragazzi di esprimersi, affermando che le soluzioni spesso provengono dai giovani stessi.

L’allenatore Kiran Wiltshire evidenzia il ruolo fondamentale degli allenatori come “un’importante linea di salvataggio”, affermando: “Siamo un pezzo del puzzle, ma quel pezzo potrebbe fare la differenza tra completare gli studi e unirsi a una gang.”