Il Primo Ministro Sir Keir Starmer ha espresso un forte sostegno a un possibile programma di mobilità giovanile come parte di un rinnovato accordo tra Regno Unito e UE. Questo segue le discussioni con The Times in vista di un importante vertice di lunedì.
Pur sottolineando che il programma non ripristinerebbe la libera circolazione pre-Brexit, Sir Keir ha descritto un accordo reciproco che consentirebbe ai giovani di vivere all’estero per un massimo di due anni. I dettagli riguardanti i limiti di età e le eventuali quote rimangono non specificati.
La leader del Partito Conservatore, Kemi Badenoch, ha criticato la proposta definendola “libera circolazione dalla porta di servizio”, un sentimento riecheggiato dal vice leader di Reform UK, Richard Tice, che l’ha definita un precedente pericoloso.
Sir Keir ha fermamente respinto tali accuse, citando l’impegno del manifesto laburista contro la libera circolazione e distinguendo la mobilità giovanile dalle politiche migratorie più ampie.
Un accordo, che si prevede verrà annunciato al vertice di Lancaster House di lunedì, dovrebbe essere un accordo di principio piuttosto che un accordo definitivo, secondo Laura Kuenssberg della BBC. Secondo quanto riferito, l’UE favorisce soggiorni più lunghi (fino a quattro anni), mentre il Regno Unito propone da uno a due anni.
In recenti commenti, Sir Keir ha sottolineato che un rafforzato partenariato tra Regno Unito e UE aumenterebbe i posti di lavoro, ridurrebbe i costi e migliorerebbe la sicurezza delle frontiere. Ha citato gli esistenti programmi reciproci di mobilità giovanile con paesi come l’Australia come modello.
Il Regno Unito offre attualmente tali visti ai cittadini di 12 nazioni non appartenenti all’UE, con quote e sistemi di lotteria in atto. Il precedente governo conservatore ha respinto un’offerta simile dell’UE nel 2023; il Labour, all’epoca, non aveva mostrato interesse per un programma di mobilità giovanile.
Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha evidenziato i messaggi contrastanti dell’attuale governo e ha chiesto un chiaro sostegno a un programma, ritenendo che ciò avvantaggerebbe notevolmente l’economia di Londra. Anche i Liberal Democratici hanno espresso il loro sostegno.
Il ministro per le relazioni europee del Regno Unito, Nick Thomas-Symonds, ha confermato la considerazione da parte del governo di un programma di mobilità giovanile, subordinato al rispetto delle linee guida politiche esistenti. Sebbene non sia attualmente previsto un ritorno al programma Erasmus, il governo rimane aperto al dialogo.
Università e studenti hanno evidenziato l’impatto negativo della Brexit sull’attrattiva del Regno Unito per gli studenti internazionali, comprese le tasse universitarie più elevate e la perdita del diritto al prestito per gli studenti dell’UE dal 2021. Oltre alla mobilità giovanile, il vertice affronterà anche questioni come i diritti di pesca.
Sir Keir ha descritto il vertice come fondamentale, sottolineando il suo potenziale per migliorare la vita dei cittadini britannici attraverso la crescita economica. Ha evidenziato la questione chiave se l’accordo porti a miglioramenti tangibili nei livelli di vita e nella sicurezza del lavoro.