Durante il pellegrinaggio Hajj in Arabia Saudita nel 2025, otto cittadini dell’Uzbekistan sono deceduti, riporta Dunyo News Agency.
Si segnala che quest’anno oltre 15.000 cittadini uzbeki hanno partecipato alla stagione “Hajj-2025”.
Il successo dello svolgimento della stagione del pellegrinaggio è stato garantito congiuntamente dal Comitato per gli Affari Religiosi dell’Uzbekistan, dal Consiglio Musulmano e dall’Ambasciata e dal Consolato dell’Uzbekistan nel Regno dell’Arabia Saudita.
Le misure adottate dal governo dell’Uzbekistan per preparare e organizzare la stagione “Hajj-2025” sono state molto apprezzate dall’Arabia Saudita.
L’arrivo dei pellegrini uzbeki in Arabia Saudita per l’Hajj di quest’anno è iniziato il 13 maggio e si è protratto fino al 30 maggio. Il ritorno in Uzbekistan è durato dal 12 giugno al 29 giugno.
Per facilitare il ritorno dei pellegrini in Uzbekistan, sono stati operati voli diretti giornalieri dall’aeroporto internazionale King Abdulaziz di Jeddah verso diverse regioni del paese.
Nonostante gli sforzi del governo per garantire il benessere dei pellegrini uzbeki, e a causa della concomitanza del pellegrinaggio con un periodo caldo dell’anno, quattro cittadini con malattie croniche sono deceduti.
“Inoltre, quattro cittadini dell’Uzbekistan arrivati illegalmente in Arabia Saudita, nonostante gli avvertimenti del Consiglio Musulmano, sono morti durante l’Hajj. A causa dell’utilizzo di percorsi non autorizzati, non hanno potuto accedere ai servizi medici e, sfortunatamente, non hanno ricevuto nemmeno il primo soccorso di base”, si legge nel rapporto.
Più di 40 pellegrini hanno contattato le missioni diplomatiche a causa della perdita di documenti durante il periodo dell’Hajj. Vengono rilasciati loro certificati per il ritorno in Uzbekistan.
Il Consolato Generale dell’Uzbekistan a Jeddah continua a fornire tutta l’assistenza consolare e legale necessaria ai cittadini uzbeki in situazioni difficili durante il pellegrinaggio.