Rachael Blackmore, un nome sinonimo di risultati rivoluzionari nelle corse dei cavalli, ha annunciato il suo ritiro all’età di 35 anni.
“In questo momento non mi sento né uomo né donna. Non mi sento nemmeno umana.”
Questa citazione memorabile riassume perfettamente lo stato emotivo di Blackmore dopo la sua storica vittoria al Grand National del 2021, diventando la prima amazzone a raggiungere questo traguardo a bordo di Minella Times.
Il suo ritiro segna la fine di una carriera davvero straordinaria, consolidando la sua eredità come figura trasformativa nello sport e una delle migliori amazzoni della sua generazione.
In uno sport in cui cavalieri e amazzoni competono a parità di condizioni, il genere di Blackmore non è mai stato un fattore determinante; è stata semplicemente riconosciuta per la sua eccezionale abilità.
Con umiltà silenziosa, ha costantemente superato le aspettative, diventando la prima donna a vincere la Champion Hurdle a Cheltenham (2021, a bordo di Honeysuckle), a conquistare il titolo di miglior fantino al Cheltenham Festival (2021), a vincere il Grand National (2021) e a trionfare nella Cheltenham Gold Cup (2022, a bordo di A Plus Tard).
L’amazzone pionieristica Blackmore si ritira
Blackmore ricorda l’indimenticabile trionfo al National
Nata figlia di un allevatore di bestiame e di un’insegnante, la passione di Blackmore per l’equitazione è iniziata nell’infanzia vicino a casa sua nella contea di Tipperary, in Irlanda. Ha conseguito una laurea in scienze equine, inizialmente puntando a una carriera veterinaria, ma integrando senza problemi i suoi studi con l’equitazione e le competizioni amatoriali.
La sua carriera professionale è iniziata nel 2015, dopo la sua prima vittoria nel 2011. Grandi successi sono derivati dalle sue collaborazioni con l’allenatore Henry de Bromhead e dalle prime opportunità offerte dal capo di Ryanair Michael O’Leary e dal suo Gigginstown House Stud.
I commenti di O’Leary dopo il National evidenziano l’eccezionale talento di Blackmore: “Abbiamo individuato Rachael fin dall’inizio come una bravissima fantina – non una fantina donna – e l’abbiamo messa su tutti i cavalli di Gigginstown.”
La sua straordinaria prestazione al Cheltenham Festival del 2021, con sei vittorie che l’hanno resa la miglior fantina, ha sottolineato la sua supremazia, superando il totale dell’intero contingente di allenatori britannici. Questo risultato ha avuto un significato particolare date le restrizioni dovute al COVID-19.
I trionfi di Blackmore hanno trasceso lo sport stesso. La sua vittoria al Grand National, vista da circa 500 milioni di persone in tutto il mondo, ha fatto notizia a livello internazionale, culminando nella sua selezione come World Sport Star agli Sports Personality awards della BBC del 2021. Questo riconoscimento l’ha posta accanto ad atleti di fama mondiale come Novak Djokovic, Canelo Alvarez e Tom Brady.
Pur non cercando i riflettori, le riflessive interviste di Blackmore hanno rivelato la sua profondità e il suo carattere. Il suo instancabile sostegno a Henry de Bromhead dopo la tragica perdita del figlio e la loro successiva vittoria emozionante nella Mares’ Hurdle a Cheltenham (2023), esemplificano la sua resilienza e compassione.
La partnership di Blackmore con Honeysuckle ha prodotto ben diciassette vittorie su diciannove gare, di cui quattro al Cheltenham Festival. L’immagine iconica di un arcobaleno apparso nel recinto dei vincitori dopo la loro ultima gara ha consolidato questo legame speciale.
La sua eredità va oltre i successi personali. L’impatto di Blackmore sullo sport è innegabile, ispirando innumerevoli aspiranti amazzoni. Sebbene le ragioni del suo ritiro rimangano sconosciute, i suoi contributi continueranno a risuonare per gli anni a venire.
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