Il parlamento scozzese ha approvato i principi generali di un disegno di legge che consente agli adulti malati terminali e mentalmente competenti di richiedere assistenza medica per morire, con 70 voti a favore e 56 contrari.
Questo Assisted Dying for Terminally Ill Adults (Scotland) Bill, presentato dal parlamentare liberale democratico Liam McArthur, richiede due ulteriori fasi parlamentari prima di diventare legge.
La legislazione prevede una diagnosi di malattia terminale e la conferma della competenza mentale da parte di due medici prima che possa essere fornita assistenza.
Il dibattito è stato profondamente emozionante, con toccanti testimonianze di familiari e costituenti. I sostenitori hanno definito il disegno di legge un passo compassionevole, mentre gli oppositori hanno espresso preoccupazioni sulla protezione delle popolazioni vulnerabili.
Questo segna il terzo tentativo di legalizzare il suicidio assistito in Scozia dal 2010, con precedenti disegni di legge falliti nella fase iniziale. McArthur ha espresso sollievo per l’esito del voto, sottolineando il lavoro ancora da fare.
Il voto segue una simile approvazione iniziale di una legislazione sul suicidio assistito in Inghilterra e Galles. McArthur ha sottolineato l’intento compassionevole del disegno di legge, riconoscendo al contempo la natura coraggiosa ma necessaria della decisione.
Un sostegno notevole è emerso da vari partiti, tra cui i conservatori scozzesi, i liberal democratici e i verdi scozzesi. L’SNP MSP Elena Whitham ha condiviso un toccante racconto personale, sottolineando la sofferenza di coloro che affrontano malattie terminali senza opzioni per una fine di vita pacifica.
Il parlamento ha proceduto a un voto libero, il che significa che le affiliazioni di partito o le direttive governative non hanno influenzato i singoli voti. Il governo scozzese ha mantenuto la neutralità, con il ministro della Salute che si è astenuto dal voto.
Tuttavia, diverse figure di spicco, tra cui il Primo Ministro John Swinney e il Vice Primo Ministro Kate Forbes, si sono pubblicamente opposte al disegno di legge, così come il leader del Partito Laburista scozzese Anas Sarwar. Dopo il voto, Swinney ha riconosciuto la natura rispettosa del dibattito, osservando al contempo significative preoccupazioni per le future fasi di esame.
Una forte opposizione è venuta dalla parlamentare laburista Pam Duncan-Glancy, che ha espresso profonde preoccupazioni sui potenziali rischi per le persone disabili e sulla possibilità che il disegno di legge legittimi l’idea che alcune vite non valgano la pena di essere vissute. Preoccupazioni simili sulla coercizione e sulla definizione ampia di malattia terminale sono state sollevate da altri, tra cui l’ex Primo Ministro Nicola Sturgeon.
McArthur ha affrontato le preoccupazioni su un “effetto domino” e sulle garanzie per i gruppi vulnerabili, sottolineando i rigorosi criteri di ammissibilità e confutando i parallelismi con situazioni in cui l’accesso al suicidio assistito si è ampliato dopo l’implementazione.
Una differenza chiave tra il disegno di legge scozzese e quello in corso a Westminster risiede nella definizione di malattia terminale. Il disegno di legge scozzese non prevede un lasso di tempo specifico di aspettativa di vita, concentrandosi invece su una malattia avanzata e progressiva che si prevede causerà una morte prematura.
L’iter del disegno di legge prevede un ulteriore esame e potenziali emendamenti nella fase due, con un altro voto necessario prima di diventare legge. Il dibattito è stato caratterizzato da un discorso appassionato e rispettoso, con esperienze personali che hanno plasmato gli argomenti su entrambi i lati.
Sebbene ciò rappresenti un cambiamento significativo rispetto ai precedenti rifiuti, i sostenitori riconoscono la necessità di un continuo impegno e di potenziali revisioni. Si prevede che significativi emendamenti alle proposte iniziali di McArthur saranno presentati prima del voto finale.
Le reazioni sono state contrastanti, con organizzazioni come la Humanist Society e Dignity in Dying che hanno celebrato un passo verso scelte di fine vita compassionevoli, mentre gruppi come Care Not Killing e CARE for Scotland hanno espresso profonde riserve e preoccupazioni per le popolazioni vulnerabili.
Il precedente disegno di legge sul suicidio assistito a Holyrood, nel 2015, è stato sconfitto nella fase uno. L’approvazione dell’attuale disegno di legge rappresenta un notevole sviluppo nella discussione in corso sulla cura di fine vita in Scozia.
Il Parlamento scozzese ha votato per prendere in considerazione la possibilità di consentire agli adulti malati terminali di richiedere assistenza medica per morire.
Una donna è stata arrestata con l’accusa di aver assistito al suicidio di Vlad Nikolin-Caisley di Southampton.
La proposta di legge consentirebbe agli scozzesi malati terminali di chiedere aiuto medico per porre fine alla loro vita.
Sono in esame a Westminster e in Scozia diversi disegni di legge che riguardano il suicidio assistito per persone malate terminali.
Gli MSP discuteranno ulteriormente il disegno di legge sul suicidio assistito a Holyrood.