Un rapporto appena pubblicato esamina l’incendio della sottostazione elettrica che ha portato alla chiusura quasi totale dell’aeroporto di Heathrow per un giorno, interrompendo i viaggi per oltre 200.000 passeggeri.
Il rapporto del National Energy System Operator (NESO) identifica la probabile causa dell’incendio e rivela che National Grid, l’operatore della sottostazione, aveva ricevuto avvertimenti su un potenziale guasto sette anni prima dell’incidente.
Ecco cinque punti chiave dalle scoperte del rapporto.
Il rapporto NESO affronta una preoccupazione primaria: la causa dell’incendio.
L’incendio è iniziato in un “trasformatore supergrid”, un dispositivo che riduce l’elettricità ad alta tensione dalla rete di trasmissione a una tensione inferiore per la distribuzione all’aeroporto di Heathrow e alle aree circostanti.
Gli investigatori hanno concluso che la causa più probabile è stata l’intrusione di umidità nella “boccola” ad alta tensione, l’isolamento che circonda i collegamenti elettrici.
Questa intrusione ha portato a un corto circuito e a “scariche” – scariche elettriche simili a quelle di una candela – culminate in un “guasto catastrofico”.
Il guasto ha incendiato l’olio di raffreddamento del trasformatore, disabilitando due trasformatori e interrompendo l’alimentazione all’aeroporto di Heathrow.
Il rapporto indica che i segni di umidità sono stati rilevati presso la sottostazione di North Hyde già nel luglio 2018.
Secondo le linee guida di National Grid, tali risultati costituivano “un guasto imminente” che richiedeva la sostituzione immediata.
Tuttavia, il problema non è stato affrontato in quel momento.
Nel 2022, la manutenzione ordinaria del trasformatore è stata posticipata.
Nonostante i molteplici tentativi di riprogrammare la manutenzione, non è stata intrapresa alcuna azione.
Il consumo di elettricità dell’aeroporto di Heathrow è paragonabile a quello di una piccola città, basandosi su tre collegamenti alla rete nazionale.
I funzionari dell’aeroporto erano consapevoli che il guasto di una connessione avrebbe reso necessaria una chiusura di 10-12 ore per passare i sistemi chiave a fonti di alimentazione alternative.
Tuttavia, la probabilità di un tale evento è stata ritenuta bassa e il sostanziale investimento necessario per prevenirlo – precedentemente stimato da Heathrow in un miliardo di sterline – non è stato considerato utile.
NESO suggerisce che le tre connessioni alla rete di Heathrow presentano “opportunità” per migliorare la resilienza dell’alimentazione elettrica dell’aeroporto.
National Grid e il fornitore di energia SSEN erano consapevoli che la sottostazione di North Hyde forniva elettricità all’aeroporto di Heathrow.
Tuttavia, a quanto riferito, non erano consapevoli che un’interruzione di tale fornitura avrebbe costretto l’aeroporto a chiudere.
Questa mancanza di consapevolezza potrebbe aver influenzato il loro approccio alla manutenzione e alla valutazione del rischio.
Attualmente, i fornitori di energia non sono regolarmente informati se i loro clienti sono classificati come “infrastrutture nazionali critiche (CNI)” – settori essenziali come trasporti, difesa, governo o comunicazioni.
Il rapporto sostiene un miglioramento della comunicazione tra gli operatori CNI e i loro fornitori di energia per prevenire interruzioni ai servizi critici.
L’aeroporto di Heathrow ha dovuto affrontare notevoli critiche in seguito all’incendio, comprese le rivelazioni che l’amministratore delegato Thomas Woldbye stava dormendo quando è stata presa la decisione di chiudere l’aeroporto.
Mentre NESO sostiene che il rapporto non ha lo scopo di “attribuire colpe”, Heathrow ha dichiarato di stare valutando azioni legali contro National Grid.
Heathrow sostiene che il rapporto evidenzia “chiare e ripetute mancanze” che “avrebbero potuto e dovuto” prevenire l’incendio.
L’aeroporto si aspetta che National Grid si “assuma la responsabilità di tali mancanze”.
National Grid ha risposto che mantiene un programma di manutenzione completo e che collaborerà pienamente con l’indagine in corso da parte di Ofgem, l’autorità di regolamentazione dell’energia del Regno Unito.